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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classici, Poesia, Teatro E Critica

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Libri in questa classifica: 1037

Pagina 43 di 104

Posizione in classifica: 421

Preghiera Del Mare

Khaled Hosseini

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Preghiera Del Mare
Una preghiera laica, una storia di paure e di speranza, un grande atto d'amore. A cura di roberto saviano un libro che nasce in collaborazione con l'agenzia delle nazioni unite per i rifugiati unhcr ed è la risposta all'attuale crisi internazionale dei rifugiati.
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/05/2024

Posizione in classifica: 422

Alfabeti
Saggi Di Letteratura

Claudio Magris

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Alfabeti<br>Saggi Di Letteratura
'alfabeti' è un viaggio tra i libri e nella letteratura - uno dei mille possibili viaggi. Il percorso inizia dalle letture d'infanzia e d'adolescenza. Ci sono i libri che ci hanno formato, che ci hanno ferito e insieme hanno saputo curare la ferita. I libri che permettono di conoscere e ordinare il mondo e quelli che ne svelano il caos travolgente e distruttore, l'incanto e insieme l'orrore. I libri che fanno balenare la salvezza e quelli che si affacciano sul nulla. Soprattutto quelli che allargano i confini della letteratura e rimandano al di là di essa. 'alfabeti' parla soprattutto di libri che s'intrecciano e si scontrano con la vita e con la storia per tornare poi alla vita, plasmando gli sguardi, le idee, i sogni e le esistenze quotidiane dei loro lettori. Libri che trascendono anche la propria perfezione estetica per dire il dolore come la bellezza, l'amore come l'abiezione.
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/07/2021

Posizione in classifica: 423

Scrivo Poesie Solo Per Portarmi A Letto Le Ragazze

Charles Bukowski

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Scrivo Poesie Solo Per Portarmi A Letto Le Ragazze
Dopo
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 31/08/2024

Posizione in classifica: 424

Canzoniere

Francesco Petrarca

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

Canzoniere
Ecco un classico della poesia italiana ed europea studiato e commentato da altri due poeti che hanno ormai un loro posto indiscutibile nel panorama della nostra letteratura. Foscolo si occupò del petrarca nel 1823 e di leopardi tra il 1825 e il 1826. E proprio nell'età di un grande risveglio culturale dove, accanto allo sbocciare della sensibilità romantica, prendeva il via il sentire estetico moderno. Il 'saggio sopra la poesia del petrarca' di ugo foscolo non segna soltanto un punto fermo nella stessa storia della critica della poesia petrarchesca: è anche la testimonianza di come un grande poeta sappia 'far critica', riuscendo a cogliere, dietro il cristallo apparentemente immobile dello 'stile' petrarchesco, i grandi e problematici destini dell'uomo di sempre. Il commento del leopardi alle 'rime' del petrarca è esemplare sia perché può considerarsi una acuta guida alla loro lettura sia perché, al contempo, è lo strumento per comprendere la poetica dello stesso autore dei 'canti'.
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/02/2024

Posizione in classifica: 425

Agatha Christie E Il Mistero Della Sua Scomparsa

Jared Cade

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

Agatha Christie E Il Mistero Della Sua Scomparsa
E se la più grande scrittrice di gialli di tutti i tempi diventasse protagonista di una sua storia? È il dicembre del 1926. Una donna scompare in circostanze enigmatiche. La polizia trova la sua macchina abbandonata. Tutto fa pensare a un omicidio o, peggio, a un suicidio. Si aprono le indagini; la polizia e la stampa si mobilitano. Tutta l'inghilterra è in fibrillazione. Quella donna è agatha christie. La scrittrice inglese più tradotta al mondo. Cosa è accaduto veramente? Perché si sono perse le tracce di agatha? C'è davvero di mezzo un assassinio? Una trama complicata mette in gioco un tradimento, una vendetta, un'improvvisa, angosciante amnesia. Jared cade, in questo libro appassionante come una detective-story, risolve il mistero grazie a testimonianze di prima mano, documenti e fotografie inedite. Ci svela così aspetti sconosciuti della biografia dell'inventrice di poirot, indagando nella sua psicologia. E ci consegna la verità su un episodio inquietante che lascia, nella vita di agatha christie, un segno profondo come una ferita.
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/02/2024

Posizione in classifica: 426

Passeggiate Con Robert Walser

Carl Seelig

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Passeggiate Con Robert Walser
Nel gennaio del 1929 robert walser si presentò, con la sorella lisa, in una clinica per malattie nervose vicino a berna. Da allora sino alla morte, avvenuta nel 1956, avrebbe vissuto sempre in casa di cura, dove veniva trattenuto sulla base di una diagnosi assai generica di disturbi mentali. I rapporti col mondo furono per lui in quegli anni pressoché inesistenti e, si direbbe, indesiderati. Dal recinto della clinica walser usciva soltanto per lunghe passeggiate. E per vent'anni gli si accompagnò spesso il critico carl seelig, che curò anche la pubblicazione di scritti di walser in un periodo in cui il suo nome appariva dimenticato. Dalle annotazioni di seelig è nato questo libro: vi troveremo, con quasi dolorosa intensità, la presenza fisica di robert walser, il suo passo, il suo «viso rotondo, infantile, come diviso a metà da un colpo di fulmine». E vi troveremo le sue uscite brusche, improvvise, a volta lancinanti, o di una finta normalità sospesa sul baratro, che toccano ogni sorta di argomenti, dagli autori prediletti alla sua vita passata, agli avvenimenti del mondo. Nessuno scrittore ha mai saputo trasmetterci un tale brivido nel dire che l'arte deve essere «amabile». Per walser la follia sembra essere stata il miglior pretesto per attuare il suo unico proposito degli ultimi ventisette anni: «scomparire il più discretamente possibile». Mentre lo seguiamo per i sentieri dell'appenzell, egli ci appare come la figura più affine all'ultimo hölderlin. E ciò che walser scrisse di hölderlin si applica innanzitutto a walser stesso: «hölderlin giudicò conveniente, anzi riguardoso, rinunciare a quarant'anni di età al proprio sano intelletto: con ciò offrì a molti l'occasione di compiangerlo nella maniera più dilettevole e gradevole. La commozione è qualcosa che fa bene alla salute, e perciò è bene accetta».
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/09/2023

Posizione in classifica: 427

Poesie 1924-1964

Pablo Neruda

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

Poesie 1924-1964
Un poeta più vicino alla morte che non alla filosofia, più vicino al dolore che all'intelligenza, più vicino al sangue che all'inchiostro. ' continua così un lettore straordinario come garcía lorca, che già nel 1934 aveva descritto perfettamente le qualità peculiari e l'unicità di neruda: 'un poeta pieno di voci misteriose che per fortuna lui stesso non sa decifrare: un uomo vero che ormai sa che il giunco e la rondine sono più eterni della guancia dura della pietra… in pablo neruda crepita la luce ampia, romantica, crudele, esorbitante, misteriosa dell'america'. L'antologia, curata e tradotta da roberto paoli, offre una selezione delle più belle poesie di neruda e ne inquadra criticamente l'intera produzione.
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 10/08/2024

Posizione in classifica: 428

Il Corsivo è Mio

Nina Berberova

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

Il Corsivo è Mio
«che ne facciamo della visione tragica della vita in cui siamo stati educati? Del tragico periodo della nostra storia? Del destino della mia patria, della mia generazione e infine del mio destino personale? Mi sembra che una risposta ci sia: la tragedia mi fu data come terreno, come base di vita: noi, nati tra il 1900 e il 1910, siamo cresciuti nella tragedia che a suo tempo è entrata in noi; per così dire l'abbiamo bevuta, ce ne siamo nutriti e l'abbiamo assimilata, ma ora che la tragedia è finita ed è iniziato l'epos, io ho il diritto, dopo aver vissuto una vita, di non prendermi troppo sul serio». Prima di giungere a «non prendersi troppo sul serio», la berberova ha tracciato la storia della sua vita in questo libro, che apparve nel 1969 e col tempo sempre più si impone per l'intensità e la ricchezza della testimonianza. La russia di prima, durante e dopo la rivoluzione, il mondo degli esiliati russi fra le due guerre, fra berlino, praga, parigi, infine l'america, dove la berberova è a lungo vissuta, ne sono la scena mutevole. E continuamente la vediamo attraversata da figure vivissime e disparate, fra cui riconosciamo blok o pasternak, la cvetaeva o belyj, chodasevic o remizov, jakobson o nabokov, tutti disegnati con la nettezza spavalda della narratrice. Difficile pensare un altro libro che restituisca con altrettanta precisione quell'aria del tempo, fosca e vibrante, che avvolse la vita di tanti grandi russi del nostro secolo, dispersi per l'europa. A mano a mano che procediamo nella selva degli anni, il tempo sembra apparirci palpabilmente come quell'«ordito che non si può comperare, né scambiare, né rubare, né contraffare, né impetrare», nel quale la berberova intesse sapientemente la sua vita, devota sin all'inizio, secondo la formula di herzen, della «crudelissima immanenza».
Punteggio: 841
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/09/2024

Posizione in classifica: 429

La Trionferà

Massimo Zamboni

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

La Trionferà
Essere comunisti a cavriago voleva dire usare testa e mani per costruire tutti assieme il proprio cinema, la propria balera, il proprio futuro, in nome dell'emancipazione dell'umanità. Ma anche spedire un telegramma a lenin e nominarlo sindaco onorario, scontrarsi coi cattolici per il film su peppone e don camillo, disperarsi per la morte di stalin, servire lambrusco e rane fritte alla festa dell'unità. Essere comunisti era prima di tutto un sentimento: sapere di essere dalla parte giusta del mondo. Massimo zamboni ci accompagna in questo viaggio nel tempo, a partire da quella piccola pietroburgo nostrana dove ancora oggi campeggia il busto di lenin, facendoci precipitare in un'epoca in cui tutto sembrava possibile, persino la rivoluzione. «e se non saremo noi a vederla trionfare, e se non sarà da noi e avrà altri nomi forse, altri modi, chissà dove, duecento, trecento, mille anni, vedrete: la trionferà. »attraverso la storia incredibile di una terra dove la fedeltà al partito era sacra e il vento dalla russia soffiava forte, massimo zamboni fa i conti con la grande utopia del novecento in modo davvero originale: al centro di questo appassionato racconto corale, ci sono l'emilia e la cittadina di cavriago, e le peripezie dei suoi abitanti. Quando nel 1919 spedirono un telegramma di solidarietà alla russia rivoluzionaria e qualche mese dopo, nel giorno della fondazione dell'internazionale comunista, lenin nel suo discorso lodò il coraggio di «quell'angolino sperduto», che aveva cercato invano sulla carta geografica. O quando parteciparono alla «conferenza del secolo» al teatro di reggio emilia: un dibattito sull'opportunità di concedere l'autorizzazione alle riprese del film su peppone e don camillo. O quando, nel 1970, inaugurarono con «un brivido di commozione» il busto di lenin nella piazza del paese, davanti a una delegazione ufficiale del pcus. Per poi saltare fuori dai loro letti caldi a montare la guardia al monumento di bronzo minacciato da qualche tentativo di decapitazione. Sognatori e realisti, gente con la testa dura e un senso fortissimo di fratellanza, i protagonisti di questa storia sono donne e uomini dall'inesausta passione politica, cittadini del grande mondo, nelle cui vicende c'è tutta la forza e la persistenza, infine la nostalgia, di quello slancio ideale, folle e meraviglioso che li faceva sentire di essere dalla parte giusta. Con «una dose di commozione, una di sarcasmo, una di pratico ed emiliano senso di disincanto», massimo zamboni ha spesso scritto e cantato la dissoluzione di quel tempo, ma qui ce lo spalanca di fronte agli occhi intatto e pieno di vita, di rabbia e struggimento, regalandoci l'epica di una memoria da cui ripartire, l'epica di una terra dove la bandiera rossa sventolava piú in alto di tutti.
Punteggio: 839
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 16/12/2023

Posizione in classifica: 430

Riccardo III
Testo Inglese A Fronte

William Shakespeare

Classici, poesia, teatro e critica - Shakespeare: drammi

Riccardo III<br>Testo Inglese A Fronte
Dalla prima rappresentazione teatrale fino alle recenti produzioni cinematografiche, la
Punteggio: 837
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 22/11/2022

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