'padre pio, il giallo delle stigmate' e 'padre pio, un immenso inganno'. Due titoli a tutta pagina - comparsi nell'arco di due giorni sul 'corriere della sera' - hanno creato sconcerto e dibattito. All'origine di tutto ciò l'uscita di un libro dello storico sergio luzzatto che, sulla base di documenti del sant'uffizio, tanto vecchi quanto già scandagliati dal vaticano, ha rilanciato antichi sospetti. Che origine avevano, dunque, le stimmate di padre pio? Quali prove ed evidenze scientifiche abbiamo sulla natura di quelle ferite? Perché scomparvero prima della morte del futuro santo. Senza alcun intento agiografico, ma sulla base di documenti storici e testimonianze di prima mano, questa inchiesta vuole rispondere a questo ultimo sospetto.
Economia, matematica, fisica, chimica, biologia: attraverso cinquanta incontri-interviste con i maggiori protagonisti di queste cinque discipline, odifreddi percorre un'altra tappa del suo personale viaggio lungo i sentieri del mondo scientifico contemporaneo. John nash, amartya sen, enrico bombieri, jean-pierre serre, john archibald wheeler, roald hoffmann, ilya prigogine, frederick sanger, renato dulbecco, rita levi-montalcini, james watson sono alcuni dei personaggi che si incontrano in queste pagine che, spaziando dalla biografia alla ricerca - con incursioni, per esempio, nella religione e nella politica - compongono nell'insieme un 'ritratto' della scienza del nostro tempo.
In questo libro antonino zichichi ripercorre il cammino di giovanni paolo ii nella sua azione di difesa e promozione della vera grande scienza e delle sue autentiche sorgenti di nuovo sapere quali sono i grandi laboratori. Le azioni di giovanni paolo ii, nel corso del suo lungo e prodigioso apostolato, ne fanno il più grande amico che la scienza abbia mai avuto. Ne sono prova le testimonianze di illustri scienziati - che hanno contribuito con scoperte e invenzioni al progresso delle nostre conoscenze nei campi più svariati del sapere umano - tra cui diversi premi nobel, direttori di grandi laboratori, rettori d'università e presidenti di accademie scientifiche.
Ci sono cose che non fareste mai. Così dite: né ora né mai. Affollare uno studio televisivo con i fan di baudo, per esempio. Sgomitare in autogrill durante l'esodo delle vacanze. Mettersi in coda per il giro della morte sulle montagne russe. Affrontare il pigia pigia per il film di natale, ma anche per la notte bianca. E poi succede che vi ritrovate dentro le cose che non fareste mai. A tutti, prima o poi, succede.
Antonio caprarica è stato giornalista politico de l'unità e condirettore di paese sera, corrispondente del tg1 in medio oriente e corrispondente capo da mosca. Attualmente è a capo della sede rai di londra e collabora con diversi periodici. In questo libro compie, con il garbo che lo contraddistingue, un viaggio nella cultura, nei costumi, nella testa degli inglesi attraverso le storie grandi e piccole, le testimonianze, gli aneddoti raccolti nel corso degli anni.
La vita è un viaggio, e gli italiani viaggiano soli. Com'è difficile trovare chi ci guidi, chi ci accompagni, chi ci incoraggi. Siamo una nazione al valico: dobbiamo decidere se dirigerci verso la normalità europea o tornare indietro. Siamo un paese incerto tra immobilità e fuga. Fuga all'estero, fughe tra egoismi e piccole ossessioni che profumano di anestetico (ossessioni tecnologiche, gastronomiche, sportive, sessuali).
Impertinente, in senso letterale, è chi 'non appartiene', ad esempio a una politica o a una religione, e non appartenendo, suscita i risentimenti e le stizze di coloro che, appartenendo, lo tacciano di arroganza o insolenza. Il matematico impertinente è una specie del genere, caratterizzata dal fatto di non appartenere non per partito preso ma per motivi mutuati dalla più pura razionalità esistente: quella matematica. E l'incarnazione del matematico impertinente è piergiorgio odifreddi che nei saggi raccolti in questo volume su politica, religione, letteratura, filosofia e scienza - dispiega l'arsenale della ragione per argomentare che non è affatto vero che non possiamo non dirci cristiani, o che siamo tutti americani, o che la cultura è solo quella mitologica e (pseudo) filosofica sulla quale vive l'informazione. Ed è invece vero che non possiamo non dirci tecnologici, che siamo tutti africani, e che la cultura è anche (o soprattutto? ) quella matematica e scientifica che informa la vita.
'È un privilegio o una condanna scoprirsi americani? Il paese delle mille contraddizioni, la nazione del melting pot, dove la geografia, ignorata a scuola, s'impara grazie alle tante guerre combattute, dal lontano vietnam all'attuale iraq, è ancora la migliore democrazia del mondo? Gli americani sono convinti di aver sempre ragione, per definizione, semplicemente perché loro sono americani e tu no. Meno sanno del mondo e più lo vogliono cambiare a propria immagine e somiglianza. Ma forse il segreto dell'america sta nel suo essere una nazione eccitante, un paese che non ti annoia mai, dove ciò che sembrava certo ieri diventa assurdo domani. L'america ti inganna, ti tradisce, ti diverte. Vittorio zucconi, da molti anni corrispondente per la repubblica dagli stati uniti, compie un viaggio fra i riti e i tic di questo immenso paese: dal mcdonald al poker in tv, dalle devastazioni dell'uragano katrina alla mania di grandezza dei grattacieli, che resiste anche dopo la tragedia dell'11 settembre 2001'.
La lettura dei lemmi di questo dizionario, brevi eppure sempre profondi, stuzzica lo spirito critico e ci invita a usare più attivamente il cervello. È la certezza che gli stupidi sono sempre gli altri a permettere a ciascuno di noi di convivere così bene con la propria stupidità. 'infinito è il numero degli stolti' scrisse un traduttore dell''ecclesiaste' fraintendendo il testo originale. E dimostrando di essere lui stesso uno stolto. Fu poi einstein che, nel riprendere il medesimo concetto, affermò: 'due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, ma sull'universo ho ancora dei dubbi'. C'è dunque un punto su cui il pensiero religioso e quello scientifico concordano: come dimostra l'esperienza quotidiana di ciascuno di noi, la stupidità - ovvero l'incapacità di interpretare lucidamente la realtà, e di reagire in maniera adeguata alle diverse evenienze - è comunissima e pervade ogni ambito, dalla filosofia alla finanza, dall'amore alla pubblicità. Per difendersi da questo pericoloso fenomeno, occorre riconoscerlo tempestivamente e saperlo classificare. Ecco perché piergiorgio odifreddi ci offre questo utilissimo dizionario (talvolta necessariamente alquanto impertinente) in cui, con logica sempre stringente, smaschera molte fra le più fastidiose manifestazioni di stupidità. Spaziando tra scienza, cultura, attualità e vita di ogni giorno, ci parla di medicina e vaccini, rilegge autori classici da dante a sartre, ci mette in guardia dalle assurdità del politically correct e ci insegna a prendere le distanze da ciarlatani e fattucchiere (ma anche dai banchieri).