Lazzaro santandrea risorge, come il suo più illustre omonimo. E il kaos si scatena a savona, milano, nella lontana sicilia e in una vicinissima cina. A savona scorrazzano un cadavere vestito da infermiere, un'infermiera in veste di cadavere, un infermiere in abito da suora e i diabolici fratelli lanterna travestiti da donna. Mentre una milano non più in festa è infestata da cinesi invisibili e letali, da siculi marmorei e gessati e dalla consueta, inarrestabile corte dei miracoli di lazzaro, mobilitata per tenere in vita il suo portabandiera. In una sarabanda di moda e modelle, medici e compari, bare e baristi, il lazzaro risorto deve dimostrare di essere vivo, nonostante clizia.
Qual è il maggior contributo che la francia abbia dato alla civiltà? Muo, cinese che studia da psicoanalista a parigi, non ha dubbi: l'ideale cavalleresco. Come in un'eroica chanson de geste torna in cina per salvare la dama dei suoi sogni dal pericolo che la minaccia. Vulcano della vecchia luna, la compagna di scuola che di lui, miope e bruttino, non ha mai voluto saperne, è stata arrestata per aver venduto foto proibite a un giornale straniero. Ma muo non è orlando: è un irresistibile iellato e l'unica sua arma è una scienza alla quale i suoi connazionali non riconoscono alcun valore. Sullo sfondo della cina odierna, muo è trascinato in una ridda di avventure comiche dalle quali si rialza provato, ma sempre deciso a portare a termine la sua missione.
Louis holland, un esponente radicale della 'nowhere generation', arriva a boston per lavorare in una radio durante un'estate molto strana: la zona è devastata dai terremoti, scossa dalle manifestazioni degli antiabortisti e infestata da numerosi membri della famiglia da cui cerca di fuggire. Incontra renée seitchek, una geniale e appassionata sismologa: la loro già nevrotica relazione si complica quando la donna comincia a sospettare che la prima causa dei terremoti non sia da cercare nella natura, ma fra gli uomini.
Monte field, un losco avvocato di new york, si è recato a teatro per assistere a un dramma poliziesco di grande successo; ma quando il sipario cala sulla scena, cala anche sulla sua vita. Il caso si presenta subito complicato: dove sono finiti i biglietti acquistati per le poltrone accanto al luogo del delitto, e mai usati? Che fine ha fatto il cappello della vittima, chi e perché l'ha fatto sparire? E chi ha offerto a field quell'ultimo whisky fatale? Domande a cui la polizia non riesce a dare una risposta. Fino a quando non entrano in scena i queen, padre e figlio che, grazie alla loro logica deduttiva e all'istinto professionale, riusciranno a ricomporre i pezzi dell'intricato enigma.
In una edimburgo notturna e piena di voci, un uomo insegue il filo di una musica ascoltata per caso, e mai più ritrovata. Quella musica porta alla coscienza l'azione che deve compiere, e che lo attrae e atterrisce al tempo stesso. Il protagonista deve uccidere, questa è la sua azione: dovrà individuare il luogo e la vittima, come fossero una necessità, una chiamata. Questa è la trama dell''orecchio assoluto', il primo dei sei racconti che compongono questa raccolta, esempio di quel tipo di affabulazione fatta di conoscenza e mistero, passione e intuizione.
Un insegnante di una scuola di borgata. I suoi allievi sono ragazzi difficili, dalle idee confuse. Accostano slogan e comportamenti 'no global' e neonazisti con indifferente, inconsapevole ecumenismo. In quel quartiere alla periferia di roma, corviale, si continua a parlare di una pattuglia di soldati tedeschi saltati su una mina mentre, divisi dal loro reggimento, abbandonavano la capitale nel 1945. I corpi di quegli uomini non furono mai trovati, ma matteo saluzzo, uno degli allievi del professore, ha scoperto i loro resti e, prima di indicare il sito alla polizia, lo conduce sul luogo. Troveranno i documenti e il coltello della gioventù hitleriana appartenuti a uno dei soldati. Il professore comincerà così un percorso alla ricerca degli eredi del soldato.
In 'la mano di dante' si intrecciano due piani temporali, due registi stilistici, due 'mondi' completamente diversi. Da una parte abbiamo una storia molto 'noir' in cui uno scrittore abbastanza male in arnese e di scarsa moralità di nome nick tosches, appassionato lettore e cultore di dante, viene assoldato da un potente boss mafioso che con l'aiuto di un gruppo di gangster e killer, è entrato in possesso di un manoscritto che potrebbe essere l'originale della 'divina commedia'. L'altra storia che continuamente si interseca con la precedente ha per protagonista dante alighieri che non riesce a procedere nella stesura della 'commedia'.
Un giovane con un ibisco rosso fra i capelli si presenta nello studio di uno psichiatra e, alla domanda sul perché porti quel fiore, risponde che joe gli ha detto di farlo. Chi è joe? 'oh, è uno dei miei omini. Quello col vestito viola. Mi da dieci dollari al giorno per portare un fiore tra i capelli'. E chi sono gli altri omini? 'harry, che porta sempre vestiti verdi e mi paga per fischiettare a carnegie hall. E poi c'è eustace: lui indossa panciotti a scacchi e mi paga per distribuire monete da venticinque cent'. Lo psichiatra pensa che si tratti di pure fantasie finché. Lui stesso incontra uno degli omini.
Tutto ha inizio quando gli autori decidono di dedicarsi a uno studio sul mistero della sacra sindone, che sarebbe stata un'abilissima contraffazione operata da leonardo da vinci. Nel corso di queste ricerche si imbattono in indizi che sembrano far riferimento a una religione segreta. Incuriositi, gli autori si immergono in una ricerca di ampio respiro che li conduce nel cuore dell'occultismo europeo fino a massoni, catari e templari, con la loro oscura nomea e il loro legame con il misticismo mediorientale.
La storia, diceva dumas, è il 'chiodo al quale appendo i miei romanzi': ma nel 1837 quando compose i suoi 'deletti celebri' il futuro autore del 'conte di montecristo' era ancora un drammaturgo e un giornalista. E 'i borgia', infatti, non è un romanzo storico né una storia romanzata. È la storia di un gruppo efferato di potere, i borgia appunto, sullo sfondo avventuroso, luminoso e ambiguo del rinascimento italiano, ma scritta in presa diretta, con piglio giornalistico, da un giovane reporter che vuol far colpo col sensazionale, e attento alle tinte forti della cronaca nera.