Questo libro narra la storia del figlio di napoleone bonaparte e della sua seconda moglie, maria luisa d'austria. Nato nella porpora il 20 marzo 1811 e destinato a essere l'erede e il continuatore del padre, il piccolo napoleone ii diventa invece, all'età di soli tre anni, ostaggio delle potenze ostili alla francia. Con la caduta dell'impero napoleonico infatti, viene condotto dalla madre in austria, alla corte del nonno francesco i imperatore, e lì abbandonato, sacrificato alla
Quando, nel 1981, murakami chiuse peter cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e - poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni,
La storia della tomba di alessandro è la storia di un'avventura. Con l'affermarsi del cristianesimo, infatti, il sepolcro di alessandro, eretto nella città che portava il suo nome e oggetto di venerazione per sette secoli, in pochi anni cadde nell'oblio e se ne perse ogni traccia. Tuttavia su alessandria continuò ad aleggiare il fantasma del suo fondatore, che riprese vigore a partire dalla campagna napoleonica in egitto: archeologi, avventurieri e tante persone comuni hanno cercato, invano, di ritrovare il corpo del più grande condottiero di tutti i tempi. Valerio massimo manfredi ci conduce in questo viaggio nel cuore dell'enigma unendo l'esperienza e la competenza dell'archeologo alla narrazione coinvolgente e appassionata del grande romanziere, mostrandoci luoghi e reperti dell'antichità per ricostruire su di essi un mondo brulicante di vita, di sterminata ambizione e grandi sogni.
'malerba', erba cattiva: lo chiamavano così a porto empedocle, dove è nato nel 1965. La sua storia comincia quando, ragazzino, viene spedito in germania a lavorare. La sicilia sembra lontanissima, ma il destino lo richiama. Di passaggio al paese, resta ferito nella strage con cui cosa nostra comincia lo sterminio dei suoi parenti per regolare vecchi conti. E presto scopre che a un suo amico è stato affidato il compito di uccidere anche lui. È il momento di passare al contrattacco, rinunciando a tutto, anche all'amore, per sopravvivere. E la totale sfiducia nello stato lo spinge a fare da solo. Questa è la storia di giuseppe grassonelli, arrestato a 26 anni e da allora rinchiuso in carcere senza speranza di uscirne. È condannato per omicidi commessi tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90. Nelle sentenze i giudici scrivono che 'l'imputato ha ucciso persone che avevano sterminato la sua famiglia', riconoscendogli di aver agito per vendetta. Grassonelli non ha mai negato la propria colpevolezza né accettato di collaborare con la giustizia, per questo la condanna all'ergastolo ostativo non gli consente di beneficiare di alcun permesso. In carcere è entrato semi-analfabeta, oggi è laureato in lettere e filosofia all'università federico ii di napoli, con 110 e lode. Quando ha deciso di raccontare la sua storia, si è affidato al giornalista siciliano che, fin da quand'era un giovane cronista, aveva seguito la sua vicenda.
Nella storia d'italia, dal risorgimento in poi, la spinta verso il cambiamento è sempre stata come un fiume carsico che in alcuni periodi pare estinguersi per poi riaffiorare quando il paese avverte l'esigenza di un rinnovamento morale e intellettuale. Far riemergere questo fiume è il sogno - concreto - di silvio berlusconi. 'la forza di un sogno' ricostruisce attraverso i discorsi della campagna elettorale per le elezioni del 2001 le idee, i progetti, i programmi e i valori della casa delle libertà.
Il 16 settembre 1977 maria callas moriva a parigi per un collasso cardiocircolatorio. Paranoica e sola, dopo una vita e una carriera sfolgoranti, in cui era diventata in tutto il mondo la divina, si era ritirata in una triste clausura. A trent'anni esatti dalla sua morte ecco il primo romanzo sulla sua avventurosa e travagliata esistenza firmato da alfonso signorini, nelle inedite vesti di appassionato melomane e documentato biografo. La passione per la callas ha condotto l'autore a visionare amorevolmente centinaia di lettere autografe che la divina vergava in brutta copia prima di inviarle agli amici più cari o, in numerosi casi, a se stessa, in una sorta di intimo diario. Partendo da questo materiale inedito e di grande rilevanza, signorini abbandona i consueti sentieri della biografia per avventurarsi nella ricostruzione della vita della leggendaria cantante, estrapolandola direttamente dal suo emozionante epistolario: un romanzo in cui accanto alla callas rivivono icone senza tempo come marilyn monroe, grace kelly, marlene dietrich. Una storia tragica di amore e di morte, spesso segnata da presenze inquietanti e invisibili che prendono corpo per la prima volta in queste pagine. Un romanzo in cui la callas assume le sembianze delle eroine a cui, per tutta la sua vita artistica, prestò voce, anima e sentimenti.
Luciano moggi ha deciso di dire la sua. E l'ha fatto con un libro in cui, senza reticenze e anche con orgoglio ricostruisce i fatti di 'calciopoli' rilegge e spiega le intercettazioni telefoniche e racconta la storia che l'ha visto trasformarsi, agli occhi dell'opinione pubblica e di milioni di tifosi, da direttore generale di una squadra capace di vincere tutto a big boss di un'organizzazione in grado di gestire schiere di arbitri, decidere a tavolino risultati e pilotare interi campionati. Ricco di rivelazioni, il racconto di una vicenda che ha sconvolto e fatto discutere tutti gli italiani è l'occasione anche per ripercorrere la storia personale di moggi nel mondo del calcio, dai primi passi come osservatore di giovani promesse ai grandi successi: con la roma, il torino, il napoli e soprattutto con la juventus. Scritto con enzo bucchioni, e la collaborazione di mario d'ascoli, è un racconto che merita di essere ascoltato da tutti quelli che, senza pregiudizi, vogliono cercare di capire cosa è successo: 'più il tempo passa e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio del 2006 in poi abbia prodotto soltanto una finta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Non è così. '
La vita di simone moro è un potentissimo sogno verticale. È una vertigine scatenata da una passione assoluta, divorante. Quella passione che è la forza propulsiva indispensabile per realizzare grandi imprese, per andare oltre. Dopo diversi libri dedicati a singoli momenti ed esperienze – dalla tragedia dell'annapurna alla storica conquista del nanga parbat in inverno, alle attività con l'elicottero –, simone moro, avendo appena superato il crinale dei 50 anni, sente ora l'esigenza di ripercorrere il proprio cammino di alpinista per coglierne l'evoluzione e soprattutto il senso profondo. In questo libro importante sceglie quindi una serie di imprese emblematiche che non ha mai raccontato e le utilizza per seguire il filo della sua biografia e capire i passaggi da un periodo all'altro, le difficoltà e le reazioni a esse, la graduale crescita della consapevolezza. Cominciando con lui bambino che intuisce la propria strada mentre ammira dal basso le dolomiti, passa poi alle numerose tappe successive, dall'arrampicata sportiva all'alpinismo in alta quota in himalaya, dalla voglia di esplorazione che lo ha portato in patagonia ai grandi incontri (con brukreev, urubko…), dall'everest con il padre-maestro curnis ai campionati russi…, per poi naturalmente soffermarsi su diverse più recenti sfide invernali. Caratterizzato dall'irresistibile affabulazione di moro ed emozionante come un romanzo d'avventura, i sogni non sono in discesa non si pone quindi come una semplice autobiografia, ma assume particolare valore in quanto, pagina dopo pagina, svela agli occhi di tutti noi quella urgenza interiore («siate affamati, siate folli. ») che distingue i grandi atleti e chi in generale riesce a raggiungere traguardi eccezionali spinto dalla propria passione. È una lettura che ispira e cattura, suggerendo quanto la vita e il mondo abbiano da darci.
È questa la rivoluzione di lutero. A lui spetta «il merito della scoperta della libertà come vero orizzonte del cristianesimo europeo». «altri scoprivano mondi e mari ignoti, lutero scoprì un mondo religioso fino allora sconosciuto. » la traccia lasciata da martin lutero e dalla sua riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i valori da lui ereditati, a cominciare dalla tolleranza religiosa, sarebbe per noi impossibile capire le lacerazioni che attraversano il mondo di oggi. Dentro questioni aperte come le guerre combattute in nome di dio, il diritto alla libertà di culto, la crisi del primato della politica ritroviamo infatti le ragioni e gli esiti del conflitto che il monaco tedesco ingaggiò contro il papato romano. Il quinto centenario della celebre affissione delle 95 tesi sulle indulgenze sulla porta della chiesa del castello di wittenberg è quindi la giusta occasione per cercare di capire chi fu davvero martin lutero e per quale via giunse prima alla «scoperta del vangelo» e poi a trovare nella «sola scrittura» e nella «giustificazione per sola fede» le risposte alle domande che sgorgavano in lui dal sofferto e costante confronto con una chiesa cattolica largamente dominata dal vizio e dalla corruzione. Indispensabile, a tale scopo, è questa esauriente ricognizione di adriano prosperi sull'opera e l'epoca di lutero, condotta attraverso la rilettura dei suoi testi e una straordinaria conoscenza del contesto storico in cui furono concepiti, ma anche prestando ascolto e dando voce all'incessante tormento interiore di un uomo inquieto e indomito, che non volle mai ergersi a eroe o martire. Emergono così in una nuova luce tutti i momenti salienti di quell'avventura intellettuale e morale che contribuì in modo decisivo all'ingresso dell'europa nell'età moderna. Il passaggio di lutero nella storia della cristianità produsse ferite mai rimarginate e depositi preziosi, ancora oggi riconoscibili. Nell'immediato, la frattura dell'unità del popolo cristiano intorno all'idea stessa di chiesa, che provocherà le guerre di religione. Ma oltre quel cupo scenario si affermò un nuovo modo di intendere il rapporto dell'uomo con dio, con l'aldilà, con la liturgia, con la devozione e la carità. Vertice di tutto è l'individuo, la sua coscienza e la sua fede. È questa la rivoluzione di lutero. E se il mondo scoperto a occidente erediterà il nome da amerigo vespucci, a lui spetta «il merito della scoperta della libertà come vero orizzonte del cristianesimo europeo».
Tutto cominciò negli anni '60, in una stanza privata dell'albergo più importante di budapest, dove due signori mostrarono il tesserino dei servizi segreti ungheresi e chiesero alla splendida cameriera diciottenne ilona staller di mettere il suo corpo al servizio della patria. Il libro è l'autobiografia di una donna, conosciuta ai più come cicciolina, che ha lasciato un profondo segno nell'immaginario degli italiani.