Ci fu un'epoca in cui, se si incontravano altri esseri, non si sapeva con certezza se erano animali o dèi o signori di una specie o demoni o antenati. O semplicemente uomini. 'si leggono con una certa dose di meraviglia i libri di roberto calasso. Da 'la rovina di kasch' a 'l'ardore' egli ha disegnato una costellazione mentale che ha pochi eguali, per sapienza, erudizione, stile, originalità'. - antonio gnoli, la repubblica 'come nelle 'nozze di cadmio e armonia', attinge al mito, lo esplora, lo sfida narrativamente, ma non si ferma lì, apre piste ulteriori, che saldano le leggende a lampi di verità storica e di verità scientifica; tira così un filo lunghissimo che va da platone e aristotele ad alan turing'. - paolo di paolo, il messaggero. 'per narrare la metamorfosi del ventunesimo secolo, calasso possiede moltissime qualità. In primo luogo una straordinaria cultura, che non finisce di meravigliarci: egli è a casa in quasi tutte le epoche, in quasi tutti i libri, in quasi tutti i miti'. - pietro citati, corriere della sera un giorno, che durò molte migliaia di anni, homo fece qualcosa che nessun altro ancora aveva tentato. Cominciò a imitare quegli stessi animali che lo perseguitavano: i predatori. E diventò cacciatore. Fu un processo lungo, sconvolgente e rapinoso, che lasciò tracce e cicatrici nei riti e nei miti, oltre che nei comportamenti, mescolandosi con qualcosa che nella grecia antica fu chiamato «il divino», tò theîon, diverso ma presupposto dal sacro e dal santo e precedente perfino agli dèi. Numerose culture, distanti nello spazio e nel tempo, associarono alcune di queste vicende, drammatiche ed erotiche, a una certa zona del cielo, fra sirio e orione: il luogo del cacciatore celeste. Le sue storie sono intrecciate in questo libro e si diramano in molteplici direzioni, dal paleolitico alla macchina di turing, passando attraverso la grecia antica e l'egitto ed esplorando le connessioni latenti all'interno di uno stesso, non circoscrivibile territorio: la mente.