Il volume racconta una spedizione itinerante organizzata dalla comandanzia general del comitato clandestino rivoluzionario indigeno ezln e dal cni (congresso nazionale indigeno), che ha raccolto tra villaggi e città almeno un milione di sostenitori e alla quale hanno aderito molti giovani 'occidentali', tra cui un centinaio di italiani. Obiettivo del subcomandante marcos era di lanciare un segnale di apertura e pace al nuovo governo attraverso un'operazione di 'visibilità'. In questo contesto si svolge l'esperienza del viaggio di luca 'zulù' persico, cantante della 99 posse, che narra il rapporto affascinate e problematico con gli indios e la loro cultura, l'emozione di lavorare con il 'sub', le difficoltà della vita 'on the road'.
'quando pubblicai il sangue dei vinti nell'ottobre 2003, venni linciato dalle sinistre. Tre anni dopo, nel 2006, per l'uscita di un altro mio lavoro revisionista, la grande bugia, fui aggredito a reggio emilia da una squadra di postcomunisti violenti. Perché i nipoti dei trinariciuti dipinti da giovanni guareschi mi inseguivano? I motivi erano soprattutto due. Avevo dato voce ai fascisti, obbligati dai vincitori a un lungo silenzio. E avevo posto il problema del pci e del suo obiettivo nella guerra civile: fare dell'italia un paese satellite dell'unione sovietica. Oggi l'urss non esiste più, anche il pci è scomparso. Eppure le sinistre continuano a non accettare che si parli delle pulsioni autoritarie dei comunisti italiani e del loro legame con mosca. E per sfida che nei vinti non dimenticano ho scritto le pagine che mi ero lasciato alle spalle. L'occupazione jugoslava di trieste, gorizia e fiume, guidata dal servizio segreto di tito, con migliaia di deportati scomparsi nel nulla. La sorte delle donne fasciste, stuprate e poi soppresse. Le uccisioni di comandanti partigiani e di politici socialisti e democristiani che si opponevano al predominio comunista. La verità è sempre una chimera. Ma non si può cercarla quando si è accecati dalla faziosità politica. Nei vinti non dimenticano ho rifiutato ancora una volta la storia inquinata dall'ideologia. Questo mi fa sentire un uomo libero, come lo sono i miei lettori. ' (g. Pansa)
Antonio ghirelli rilegge attraverso la vita dei grandi dittatori la storia del secolo appena concluso. Mussolini, stalin, hitler, franco, mao, pinochet e pol pot: una galleria di ritratti che, pur privilegiando i personaggi, non trascura di tratteggiare la scena storica che fa da sfondo agli efferati
'perché avvelenarci il fegato con queste storie vecchie di oltre vent'anni, con tutti i problemi che abbiamo oggi? La risposta è semplice e agghiacciante: sono storie attuali, come tutti i ricatti che assicurano vita e carriera eterna tanto ai ricattatori quanto ai ricattati. Da ventidue anni uomini delle istituzioni, della politica, delle forze dell'ordine, dei servizi e degli apparati di sicurezza custodiscono gelosamente, anzi omertosamente, i segreti di trattative immonde, condotte con i boss mafiosi le cui mani grondavano del sangue appena versato da giovanni falcone, da francesca morvillo, da paolo borsellino, dagli uomini delle loro scorte, dai tanti cittadini innocenti falciati o deturpati dalle stragi di palermo, firenze, milano e roma. E su quei segreti e su quei silenzi hanno costruito carriere inossidabili, che durano tutt'oggi. Chi volesse capire perché in italia tutto sembra cambiare – gattopardescamente – per non cambiare nulla provi a seguire con pazienza il filo di questo racconto. Se, alla fine, avrà saputo e capito qualcosa in più, questo spettacolo e questo libro avranno centrato il loro obiettivo: quello di mettere in fila i fatti per strappare qualche adepto al ptt, il partito trasversale della trattativa. ' marco travaglio
Continuano le voci femminili nella nuova collana le fenici rosse, dedicata ai temi del presente affrontati da scrittori: dopo roy, mastrocola e manji, è la volta di lucía etxebarría, con una riflessione militante, ma spassosa, sulla realtà femminile del ventunesimo secolo. Si spazia dagli asfittici collegi religiosi ai locali notturni gay di madrid, dagli stereotipi femminili del cinema e dei videoclip a famosi casi d'attualità, come quelli di lorena bobbit e monica lewinsky. Ancora: chi sono, da dove vengono e dove vanno le donne del terzo millennio? Hanno ancora senso le rivendicazioni femministe? Qual è la direzione da seguire per giungere alla piena realizzazione di se stesse come persone?
Londra, 1888. Un enigmatico serial killer terrorizza i quartieri degradati di whitechapel, avvicinando prostitute che poi sventra senza pietà. Dallas, 1963. Li presidente kennedy viene ucciso mentre la sua auto attraversa la città. Dopo soli tre giorni anche il suo assassino viene eliminato. Parigi, 1703. Alla bastiglia muore un prigioniero costretto da trent'anni a indossare una maschera che gli nasconde il volto. Ekaterinburg, 1918. Nicola il e la sua famiglia vengono trucidati e sepolti in un luogo misterioso. Due anni dopo una ragazza sostiene di essere anastasia, la figlia dello zar miracolosamente scampata al massacro. Un'indagine storica e scientifica che analizza alcuni dei casi di 'nera' più inquietanti e clamorosi della storia.
Dal 1940 al 1943 le acque dell'atlantico furono il teatro di una delle battaglie più lunghe e sanguinose della seconda guerra mondiale, che vide scontrarsi gli u-boote tedeschi con la flotta e l'aviazione alleate. L'obiettivo dell'ammiraglio karl donitz, esperto comandante della unterseewaffe, era ambizioso: distruggere con i suoi sommergibili la flotta mercantile anglo-americana e bloccare il traffico navale tra il nordamerica e l'europa in modo da privare di rifornimenti l'inghilterra e costringerla alla resa. Un disegno che, nelle sue aspettative, avrebbe potuto volgere l'esito del conflitto a favore delle potenze dell'asse. Donitz si illuse che la dedizione, lo spirito di sacrificio e la disciplina dei suoi marinai potessero ribaltare il consolidato dominio anglo-americano sugli oceani. Un errore di valutazione che, dopo i primi tempi favorevoli, si rivelò in tutta la sua portata: otto sommergibilisti tedeschi su dieci persero la vita nel corso del conflitto e un'unità su tre venne affondata durante la sua prima missione. Sergio valzania, oltre a ricostruire gli aspetti tecnici e militari della grande battaglia dell'atlantico, ci racconta le storie degli uomini, spesso giovanissimi che combatterono a bordo degli u-boote, descrivendone le terribili condizioni di vita in quelle scatole d'acciaio.
Premio nobel per la letteratura 2015. 'per me non è tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che andando via ti volti a ouardare la mia casetta, e non una ma due volte'. Così si è rivolta a svetlana aleksievic, congedandosi da lei sulla soglia della sua chata, quella contadina bielorussa. La speranza di avere affidato il racconto della sua vita a qualcuno capace di vero ascolto non poteva essere meglio riposta. Far raccontare a donne e uomini, protagonisti e vittime e carnefici, un dramma corale, quello delle 'piccole persone' coinvolte dalla grande utopia comunista, che ha squassato la storia dell'urss-russia per settant'anni e fino a oggi, è il cuore del lavoro letterario di svetlana aleksievic. Questo nuovo libro, sullo sfondo del grande dramma collettivo del crollo dell'unione sovietica e della tormentosa e problematica nascita di una 'nuova russia', costituisce il coronamento ideale di un lavoro di trent'anni: qui sono decine i protagonisti-narratori che raccontano cos'è stata l'epocale svolta tuttora in atto: contadini, operai, studenti, intellettuali, dalla semplice militante al generale, all'alto funzionario del cremlino, al volonteroso carnefice di ieri forse ormai consapevole dei troppi orrori del regime che serviva. Nonché misconosciuti eroi sovietici del tempo di pace e del tempo di guerra, i quali non sanno rassegnarsi al tramonto degli ideali e alle mediocri servitù di un'esistenza che, rispettando solo successo e denaro, esclude i deboli e gli ultimi.
Spendereste qualcosa in più per saltare una coda? Accettereste dei soldi per farvi tatuare il corpo con messaggi pubblicitari? È etico pagare le persone perché sperimentino nuovi farmaci pericolosi o perché donino i loro organi? E che cosa dire dell'assumere mercenari per combattere le nostre guerre? O del comprare e vendere il diritto di inquinare? O del mettere all'asta le ammissioni alle università d'élite? O ancora del vendere il diritto di soggiorno agli immigrati disposti a pagarlo? Non c'è qualcosa che non funziona in un mondo dove tutto è in vendita? Negli ultimi decenni, i valori del mercato sono riusciti a soppiantare logiche non di mercato in quasi ogni ambito della vita: la medicina, l'educazione, il governo, la legge, l'arte, gli sport, persino la vita familiare e le relazioni personali. Quasi senza accorgercene, sostiene sandel, siamo così passati dall'avere un'economia di mercato all'essere una società di mercato. In 'giustizia', sandel si era dimostrato un maestro nell'illustrare con chiarezza e vivacità i complessi dilemmi morali con cui dobbiamo confrontarci nella vita quotidiana. Ora, in questo nuovo libro, affronta una delle massime questioni etiche del nostro tempo e suscita un dibattito finora assente nella nostra epoca ossessionata dai soldi: qual è il giusto ruolo dei mercati in una società democratica e come si fa a tutelare i beni morali e civili che i mercati non rispettano e che i soldi non possono comprare?
Un banale incidente costringe alfredo traps, rappresentante di articoli tessili, a fermarsi in un paese. La panne non gli spiace, una notte fuori casa può sempre offrire un'avventura. Ma la casa che lo ospita, quella di un vecchio giudice a riposo, non è quanto si aspettava. Infatti, invece di qualche compagnia femminile, il rappresentante trova quattro vecchietti, tutti ex uomini di legge, che gli spiegano il loro unico passatempo: rifare dei famosi processi storici come quello a socrate, a gesù, a giovanna d'arco. Ma il gioco, aggiungono, diventa più bello con del materiale vivente. E cosi traps, tra una bottiglia di vino e l'altra, si ritrova in veste di imputato. In un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco scivola nella realtà per poi tornare gioco, in uno sfasamento continuo abilmente orchestrato dai quattro amici: traps parla, si confessa, la sua vita banale sembra acquistare improvvisamente risvolti cruenti; sognava un'avventura ma si sente scoperto e si svela attraverso un esercizio di raffinate sevizie mentali, dove la posta finale può sciogliersi in una risata generale o in una condanna senza possibilità di appello.