L'opera epica commissionata da augusto e mecenate a virgilio per esaltare il principato, i destini di roma e la pax romana. Un poema che sa unire la gloria delle imprese all'elegia, e soprattutto alla speranza di una pace eterna e universale.
'opero nel sigillo, la confusione si fa ispirazione a mio piacere e tutto diventa così maledettamente bello; narciso morì riflesso. Cadono le foglie dai rami del mio tempo, ognuna si pone sulla terra umida della mente; contratta alla luce e la bellezza delle piccole cose di ogni giorno. Resto ombra su un giglio bianco, una rara perla sul verde e l'oro di certi sguardi; immaginario collettivo, idioma della parvenza. '
Una raccolta di poesie sulla scia delle raccolte 'questo amore' di prévert. In questo libro sono raccolte 40 poesie con alcuni inediti. Poesie da leggere, da recitare, da copiare, da usare, da regalare: per tutti i giovani che, grazie a un libro, riescono così ad esprimere i propri sentimenti più profondi e complessi. Il testo contiene un pensiero di roberto vecchioni.
«la mia poesia va letta insieme, come una poesia sola. Non voglio fare il paragone con la 'divina commedia', ma i miei tre libri li considero come tre cantiche, tre fasi di una vita umana» dichiarò montale nel 1966; e ancora nel 1977 affermò di aver scritto, in tutta la vita, «un solo libro». Un libro in cui ciascuna delle otto raccolte appare come un capitolo dell'opera unitaria, all'interno della quale trova il suo pieno significato. Dagli «ossi di seppia» del 1925, fino al «diario del '71 e del '72», oltre alle traduzioni e alle poesie disperse, questo volume offre una panoramica completa della produzione di un poeta che ha esercitato un'azione profonda e duratura sulla letteratura di tutto il novecento, e ne è stato indiscusso protagonista.
«scegliete chi vi ha scelto quando ancora non c'era niente da scegliere. » gio evan appartiene a una nuova generazione di poeti: giovani, irriverenti e spinti da un'inedita urgenza comunicativa, grazie all'immediatezza dei social network hanno liberato i versi dal recinto inaccessibile ed elitario in cui erano confinati. Con gio evan la poesia raggiunge la carta stampata dopo aver percorso e abitato le strade, essersi impregnata della polvere che le ricopre e delle storie che le animano. Perché leggendo un libro di gio evan è la vita stessa che ci viene incontro. E ci sorprende.
Ideale rappresentante dell'autunno del rinascimento, la 'gerusalemme liberata' divenne ben presto uno tra i libri più letti e amati in tutta europa. Tasso seppe descrivere con il suo poema un mondo umano e narrativo chiaroscurale, ricco di una tensione mai completamente risolta tra etica e desiderio, tra doveri nei confronti di una giustizia superiore e umanissimi cedimenti alle debolezze. Nel contrasto allargato alle grandi forze del cielo e dell'inferno, la 'liberata' comunica un profondo senso di crisi attraverso tutto il racconto, lasciando sempre al lettore un indefinibile sentimento di incertezza. Franco tomasi nella sua introduzione analizza l'orizzonte ideologico e la genesi del poema. Il ricco commento scioglie ogni difficoltà testuale e mette in luce il fìtto dialogo poetico con la tradizione epica e lirica di cui è tramato il poema.
Mettere a nudo la propria anima è un atto di coraggio e al tempo stesso di sfida. Confrontarsi prima di tutto con se stessi per riscoprire che si può esistere al di là dei ruoli e delle maschere che ricopriamo e che portiamo cuciti addosso come una seconda pelle. La poesia di simona bertocchi si leva dal profondo del suo essere, si inabissa in un oceano di emozioni e batte al ritmo di un'inquieta tentazione di amore sensuale. Siamo immobili,/ la danza incalza. / muti,/vibriamo di sensi e solitudine. I testi sono impreziositi dalle illustrazioni, eseguite a carboncino, di daniela moschetti.
Amori, fughe, violenze, tradimenti: questo raccontano le lettere di eroine. Dopo il fulminante esordio degli amori e la scandalosa arte d'amare, ovidio esplora il mondo del mito e della storia. Ma lo esplora, naturalmente, con la sua particolare sensibilità di poeta d'amore. Nelle lettere ai loro amanti lontani celebri figure femminili, da arianna a didone, da elena a saffo e molte altre ancora, rievocano le loro infelici storie di amore prima appagato e poi frustrato in monologhi appassionati e tormentosi. Il risultato è un'opera assolutamente nuova nella letteratura antica, in cui ovidio dà voce alle passioni e alle speranze femminili con una varietà di vibrazioni che ancora raggiungono l'animo moderno. Gianpiero rosati esamina nell'introduzione la particolare collocazione di questo testo all'interno del genere elegiaco latino.
Premio viareggio poesia 2005. Partendo da una drammatica vicenda, dalla prematura scomparsa di una persona amata, milo de angelis compone un'opera di impressionante vigore e sintesi attorno al tema del distacco e dell'addio, lungo i vari percorsi che un'esistenza compie nell'amore e nel dolore, fino alla notte totale. Nelle fasi di questo cammino, carico di richiami interni e di memoria, di echi emozionanti, il poeta lavora con tenace concretezza sul prefigurarsi della morte nei gesti e nelle cose della realtà quotidiana, cogliendone peraltro anche i momenti di lieve passaggio, di illusoria tregua o quiete quasi serena, che sembrano interrompere un irreversibile viaggio verso il nulla.