Su gesù sono proliferate nei secoli molte leggende e alcune autentiche fiabe, segno della curiosità di sapere chi lui fosse veramente prima che il mantello della teologia lo coprisse, celandone allo sguardo la figura storica. Corrado augias ha dialogato su questo tema con uno dei massimi biblisti italiani, mauro pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano. Ma anche su ciò che seguì la tragica giornata del golgota, fino alla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare. Il profilo di gesù che questa 'inchiesta' ci restituisce è quello di un ebreo, ligio alla legge di mosè, amante del suo popolo e delle sue tradizioni, eppure aspramente critico verso gli aspetti che giudicava 'superati' o 'secondari', e, soprattutto, portatore di un progetto di rinnovamento incentrato sul riscatto degli emarginati; una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce.
Mitch è inginocchiato ad aggiustare un irrigatore sotto il sole californiano quando arriva la telefonata che gli sconvolgerà per sempre la vita. Qualcuno ha rapito sua moglie, e ora le sta facendo del male. Urla da gelare il sangue. Il riscatto è di due milioni di dollari, da versare entro sessanta ore. Ma mitch è solo un giardiniere, come può trovare una cifra simile? La voce al cellulare gli chiede di guardare dall'altra parte della strada, dove un solitario passante porta in giro il cane. Uno sparo infrange la quiete mattutina e lo sconosciuto stramazza a terra, morto. Da quel momento mitch viene risucchiato in un incubo che abbatterà, una alla volta, tutte le sue certezze faticosamente costruite, tutto il suo mondo. Impossibile chiedere aiuto alla polizia, i sequestratori intercettano ogni sua parola, seguono ogni suo spostamento. Impossibile chiedere aiuto ai genitori, due psicologi che hanno sempre usato i cinque figli come cavie, rifiutando con disumana determinazione ogni coinvolgimento affettivo. Gli darà una mano anson, il fratello maggiore che ha sempre avuto successo in tutto. Ma è davvero. Il più forte della nidiata, quello capace di proteggere i fratelli dalla scientifica crudeltà dei genitori, oppure è il frutto perfetto degli esperimenti paterni? E il dolce e remissivo mitch, alla prospettiva di perdere l'adorata holly che cosa riuscirà a estrarre dagli oscuri e inesplorati recessi del suo animo? Che cosa sarà capace di fare per amore?
Chi è l'italiano? Sembra chiederselo persino dio, nella cornice di questo libro: undici storie paradigmatiche del carattere degli italiani, colto nella debolezza, nella meschinità, nell'infantilismo, nella vigliaccheria. L'ultimo doge di venezia, ludovico manin, svillaneggiato come traditore della patria, lascia tutti i suoi averi ai matti perché sono forse le persone meno stolte che ci siano. Saverio polito è 'il trasformista': ex funzionario dell'ovra, generale di badoglio, cerca di approfittare della moglie del duce. Viene denunciato da donna rachele e arrestato; dopo la liberazione, forte del fatto di essere stato incarcerato da mussolini, fa carriera e diventa questore di roma. Togliatti durante una conferenza alla normale di pisa è attaccato da un giovane studente, perde la pazienza e sbotta: 'provaci tu, a fare la rivoluzione'. 'ci proverò stia tranquillo', risponde il giovane adriano sofri.
Nel corso della sua lunga, sfolgorante carriera di alto funzionario di banca, febo germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltà della sua giovane e bellissima seconda moglie, adele. È lei la protagonista di questo romanzo, una splendida femme fatale che ama indossare un apparentemente castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico. Un significato che sarebbe stato molto meglio non conoscere mai. La letteratura di camilleri è ricchissima di figure femminili, sempre seguite con una partecipazione amorevole, una sorta d'indulgente, quasi sorniona, profonda adesione alle loro carnali debolezze, una incuriosita attenzione all'attimo del cedimento, quando i freni inibitori si allentano per passione, per vendetta, per un semplice capriccio; per un attimo o per sempre; per malizia, per calcolo o per esplosione dei sensi. In queste pagine del più 'francese' dei suoi romanzi, in questa affascinante, temibile adele accarezzata dalla scrittura come da mani appassionate e al tempo stesso intimorite, si sentono echi di maupassant, del pierre louys di 'la donna e il burattino' e di tutti i classici della letteratura e del noir che ci hanno fatto sognare su certe dark ladies tanto incantevoli da amare nella finzione quanto pericolose da incontrare nella realtà.
Una nebbiosa mattina d'estate, nella remota isola di Öland, in svezia, un bambino di quattro anni si avventura nell'impalpabile cortina di nebbia, alla scoperta del mondo oltre il giardino dei nonni materni. Venti anni dopo ancora nulla si sa di lui e della sua fine, fino al giorno in cui julia, la madre, riceve una telefonata da suo padre. Il vecchio ha appena ricevuto un pacco. Al suo interno vi trova la scarpetta sdrucita del nipotino, scomparso tanti anni prima. Julia si farà forza e tornerà nell'isola del suo incancellabile lutto. Qui verrà a conoscenza di un'intricata storia che risale ai tempi della seconda guerra mondiale e che ha per protagonista l'enigmatico e violento nils kant, il proprietario della cava oltre che di molti terreni della zona. Corre voce che da ragazzo avesse lasciato affogare il fratello minore e che fosse colpevole di diversi delitti rimasti irrisolti. Ma nils risulta morto all'epoca della sparizione del piccolo jens. Che cosa collega le due vicende? Julia non si darà pace finché insieme a suo padre non scoprirà l'imprevedibile e sconvolgente verità che riguarda l'oscuro passato dell'isola.
In una fredda giornata di gennaio oliver si reca da londra a cambridge per far visita a un suo vecchio professore d'università, theo parmitter. Il programma è d'incontrarlo nel tardo pomeriggio, cenare insieme e poi fare quattro chiacchiere davanti al camino con in mano un buon bicchiere di whisky. Il giorno successivo oliver avrebbe visto un altro paio di persone, dopodiché sarebbe ritornato a londra. La cena era stata deliziosa e ora, nel confortevole studio del professore, i due stavano chiacchierando.
Manhattan. La galleria d'arte è avvolta dalle note di musica jazz che si intrecciano piacevolmente alle chiacchiere degli invitati. Al centro della sala un'opera in particolare cattura lo sguardo. Sul pavimento c'è un corpo inerme, accasciato, con gli occhi sbarrati e rivoli di sangue che scorrono riversandosi a terra. Sul petto dell'uomo un cartellino indica il titolo dell'opera: 'morto'. Per i presenti non è altro che un'ennesima, folle e quindi perfettamente normale espressione di arte contemporanea. In realtà il soggetto è proprio l'artista, dean starr, che non sta impersonando la morte, ma è stato brutalmente ucciso. Quando kathy mallory viene incaricata del caso, si accorge che ha molti aspetti in comune con quello risolto dal padre adottivo dodici anni prima, in cui uno scultore e una ballerina di appena diciassette anni, aubry, erano stati ritrovati senza vita con i corpi squarciati e intrecciati in un'unica e agghiacciante statua di morte. Il colpevole era stato identificato in un artista fanatico, ma in breve tempo mallory capisce che entrambi i delitti hanno poco a che fare con l'arte e sono tutti legati a un giro di affari che ruota intorno alle gallerie, per cui un artista morto vale molto di più di uno ancora in vita.
Chi è l'italiano? Sembra chiederselo persino dio, nella cornice di questo libro: undici storie paradigmatiche del carattere degli italiani, colto nella debolezza, nella meschinità, nell'infantilismo, nella vigliaccheria. L'ultimo doge di venezia, ludovico manin, svillaneggiato come traditore della patria, lascia tutti i suoi averi ai matti perché sono forse le persone meno stolte che ci siano. Saverio polito è
'ho letto il mio primo 'tex' in treno, da genova a finale, nel giugno del '76. Era il numero 148, kento non perdona', racconta l'autore. Da allora, tex e claudio paglieri non si sono più lasciati, o meglio claudio paglieri non ha più lasciato tex. Finché, dai e dai, gli è venuta l'idea di tirare le somme dell'avventurosa vita del ranger più famoso d'italia, tutta spesa a 'servire una giustizia superiore (la sua)' in un'implacabile lotta contro i 'cattivi'. Sono molte le cose che l'autore ci racconta: le trame più belle, gli agguati più pericolosi, i pestaggi più paradossali, i trucchi più spericolati per portare a casa la pelle, le sue battute più famose.