«primeggiò fra le due guerre un meraviglioso presentatore di miti indù in un tedesco semplice e sottile, heinrich zimmer. Zimmer ripropone qui i miti indù per l'ultima volta e ci incanta in modo supremo. Il motivo di tante seduzioni è la sua comprensione dei vari piani di lettura possibili, la coscienza che il mito risponde a qualsiasi momento della storia e infine la certezza che è sempre implicita nel linguaggio del mito una verità metafisica. È causa la presenza di queste premesse che l'esposizione diventa una melodia calma, convincente, giocosa» elémire zolla
'non si pratica lo zen per divenire budda; lo si pratica perché si è budda fin dall'inizio. ' il buddismo zen è una pratica e una visione della vita che non appartengono a nessuna categoria formale del moderno pensiero occidentale. Non è una religione o una filosofia, non è una psicologia o un tipo di scienza. È un esempio di ciò che è noto in india e in cina come una 'via di liberazione', ed è analogo sotto questo riguardo al taoismo, al vedanta e allo yoga. Alan watts, che ha dedicato gran parte della sua vita al tentativo di spiegare l'oriente all'occidente, in questo libro che si rivolge tanto al lettore comune come allo studioso, dapprima tratta lo sfondo e la storia dello zen, quindi ne espone i principi e la pratica.
Quella della chiesa è, anche, una storia piena di personaggi eccezionali, eventi memorabili, grandi passioni. Eppure solo pochi scrittori sono riusciti a raccontarla restituendone il pathos: fra tutti spicca louis de wohl, capace, con questa storia breve che è quasi un romanzo, di trattenere con forza lo spirito di vicende straordinarie. Dall'esilio del papato ad avignone alla rivolta di lutero, dalle sofferenze dei martiri alle gesta eroiche dei santi, dalle crociate della chiesa militante contro le eresie fino agi episodi più controversi del novecento, louis de wohl, con la prospettiva del credente e l'attenzione al dettaglio dello storico, ci ripropone gli appassionanti eventi di questa istituzione millenaria. Ci dona così un resoconto narrativo veritiero, che mostra il lato più umano dei personaggi principali della chiesa in tutte le loro sfaccettature.
Il santo padre ci racconta il mistero di maria con le parole della preghiera più amata. Un dialogo vivo e fertile anima questa nuova conversazione tra papa francesco e marco pozza, teologo e cappellano del carcere di padova, in cui il pontefice ripercorre versetto per versetto la preghiera che a tutti viene insegnata sin da piccoli, e a cui si ritorna nei momenti di difficoltà. Papa bergoglio affronta il mistero di maria, la madre di tutti i cristiani, «bellezza che dà frutto», lo strumento del nuovo patto con dio ma anche la normalità di «una donna che qualsiasi donna di questo mondo può dire di poter imitare». Il carcere, dove l'ave maria può essere segno di consolazione e conversione, fa da sfondo alla riflessione del santo padre che con un linguaggio essenziale intende trasmettere al lettore nuove chiavi per entrare nella preghiera mariana.
«primeggiò fra le due guerre un meraviglioso presentatore di miti indù in un tedesco semplice e sottile, heinrich zimmer. Zimmer ripropone qui i miti indù per l'ultima volta e ci incanta in modo supremo. Il motivo di tante seduzioni è la sua comprensione dei vari piani di lettura possibili, la coscienza che il mito risponde a qualsiasi momento della storia e infine la certezza che è sempre implicita nel linguaggio del mito una verità metafisica. È causa la presenza di queste premesse che l'esposizione diventa una melodia calma, convincente, giocosa» elémire zolla
L'amicizia è l'alfabeto che gesù ha usato di più in tutto il vangelo per annunciare la novità della sua misericordia. In questo senso gli amici sono come un sacramento nascosto che ci salva la vita. Anche gesù ha avuto amici. Tre di loro sono marta, maria e lazzaro. Nella loro diversità hanno qualcosa da raccontare sul grande tema del legame. Questo piccolo volume approfondisce il tema dell'amicizia a partire proprio dalla diversità di questi tre personaggi.
Igor sibaldi ricostruisce qui il vangelo di giovanni così come doveva apparire nel ii secolo e ne presenta una traduzione provocatoria, spiegandolo nei dettagli e nelle sfumature e mostrando che cosa nel testo è da considerarsi autentico e che cosa fu invece manipolazione degli scribi della grande chiesa. Riportato nella sua forma originaria, il vangelo di giovanni ci offre una religione completamente nuova, senza autorità, senza rituali, senza il peccato e la paura. Non parla di
Un libro per chi vuole scoprire quali sono i gesti e gli atteggiamenti che fanno sentire il coniuge amato; per chi vuole conoscere in se stesso che cosa lo fa sentire amato; per chi ha il coraggio di ammettere che da solo non può farcela e che, per quanto ricco possa essere, ha bisogno di essere amato; per chi vuole sperimentare la forza ricreatrice del perdono; per chi, avendo la fede, vuole lasciarsi coinvolgere dalla potenza rigeneratrice del vangelo.