Vincitore del premio letterario edoardo kihlgren opera prima 2003 «c'è qualcosa di unico in questo grande romanzo destinato a durare» – tuttolibri, la stampa la sanguinosa epopea delle armi da fuoco in un grandioso affresco storico del tramonto dell'età eroica. La fine del mondo cavalleresco e l'avvento della guerra moderna nel rinascimento dei borgia, di girolamo savonarola e degli ultimi grandi capitani di ventura. Una misteriosa confraternita di uomini in armi si oppone con ogni mezzo alla fine delle aristocrazie guerriere e alla marcia inarrestabile della storia. Il libro di esordio di antonio scurati con la sua originaria veste di romanzo storico racconta la nascita del mondo moderno attingendo alle sorgenti dove mito, storia e leggenda si intrecciano, spesso confondendosi tra loro.
Da palermo a londra, da roma a torino, da venezia alla transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano. E tradiscono. Ognuno va incontro al suo destino. A qualcuno tocca in sorte una nuova vita. Alcuni diventano faccendieri e delinquenti. Alcune donne guardano più avanti, più lontano. Gli ideali più puri si fanno gretta convenienza. Le organizzazioni criminali si innervano nella nazione che nasce. I mafiosi intraprendono. I tagliagole tagliano gole. E mazzini tesse la sua tela di sangue e utopia. Eppure, tra battaglie e cospirazioni, tra vite leggere e amori complicati, si compone potente e netto il disegno di una stagione e di un ideale che è sempre possibile. E che di nuovo ci attrae, con l'innocenza di una forza giovane che non possiamo dissipare. L'epica eroica, torbida, idealista e ribalda dell'italia che nasce: dal lato oscuro del risorgimento, un racconto sul nostro presente.
All'inizio del 1943 i genitori di magda ritter inviano la loro figlia presso alcuni parenti in baviera, sperando di tenerla al sicuro dalle bombe alleate che piovono su berlino. Dalle giovani donne tedesche, in tempi così duri, ci si aspetta che facciano il loro dovere lavorando per il reich e sposandosi per dare alla patria figli forti e in salute. Assegnata al rifugio di montagna di hitler, solo dopo settimane di addestramento martha scopre ciò che dovrà fare: sarà una delle giovani donne che assaggiano il cibo del führer, offrendo la propria vita per evitargli di essere avvelenato. Così sperduto tra le montagne, il rifugio sembra lontanissimo dalla cruda realtà della guerra. Ma magda, nonostante abbia cominciato ad abituarsi a quella pericolosa occupazione, non può fare a meno di accorgersi delle atrocità del reich e si trova sempre più invischiata in intrighi che metteranno alla prova la sua lealtà. In gioco ci sono la salvezza, la libertà e la vendetta.
Londra, 1649. A sentir parlare la gente, rachel lockyer si definisce solo in base a ciò che non è: non è sposata benché non sia più giovanissima, non è molto istruita, non è una buona cristiana. Non sono certo viste come virtù la sua indipendenza - si guadagna da vivere come apprendista guantaia - né la sua andatura decisa, e tanto meno la fierezza con cui accetta, pur senza rassegnarsi davvero, un'esistenza ben diversa da quella che sperava. Inevitabile, quindi, che tutti siano subito pronti a puntare il dito contro di lei quando il corpo senza vita di un neonato viene rinvenuto nei boschi dietro il mattatoio. La creatura sarebbe stata il frutto della relazione clandestina tra rachel e un uomo sposato, padre di una famiglia numerosa e mente di una fazione di agitatori politici. Nessuno, in realtà, ha la certezza che lei portasse in grembo un figlio; nessuno può provare che lei abbia tolto la vita a quella bambina dopo avergliela donata. Anche perché, nel frattempo, rachel tace. Non ammette, né smentisce. Malelingue e ipocrisia non possono che avere la meglio, nell'inghilterra governata dai puritani, dove la giustizia è spietata verso le madri nubili, trattate al pari di streghe. Ma mentre tutta la città si mobilita intorno al processo che potrebbe condannarla al patibolo, rachel saprà sfidare con il suo coraggio e il suo silenzio le leggi degli uomini. E il destino stesso.
Siamo nei paesi bassi, durante il secolo d'oro, il diciassettesimo, in cui tutto fiorisce, e non solo i famosi tulipani che hanno dominato la prima bolla speculativa della storia del capitalismo: fiorisce anche la pittura con vermeer e rembrandt; la matematica e la fisica con huygens; la filosofia con baruch spinoza; i viaggi per mare della compagnia olandese delle indie orientali; le maioliche di delft. E le donne? Le donne, di solito, lavorano silenziose nelle case, come madri o governanti, cuoche o contadine. Il secolo d'oro esiste anche per quelle come catrijn, nate e cresciute in povertà, schiave della terra e del marito. Ma il vento cambia, e bisogna saper issare la vela giusta: quando catrijn si ritrova vedova di govert, uomo alcolizzato e violento, capisce che è arrivato il momento per buttarsi nella mischia e tentare di realizzare i propri desideri. Cercare fortuna in città, guadagnare dei soldi, innamorarsi e, perché no, inseguire il suo grande sogno: diventare decoratrice di ceramiche. Ha inizio così un'avventura che la porterà nella grande amsterdam e nelle fabbriche di ceramiche di delft. Nei luoghi dove passa la storia e le donne coraggiose come lei possono pensare di forgiare il proprio destino.
A capo di un corteo di politici, giornalisti, medici, orchestrali e maggiordomi, nel suo viaggio elettorale tra i paesi della basilicata, giuseppe zanardelli diventa l'eroe leggendario di un mondo decrepito e visionario, abituato a patire le ingiustizie della storia, ma desideroso anche di mostrare un volto festoso e scanzonato. E mentre la carovana si inerpica a bordo di treni e diligenze sui monti di una lucania che attende il suo passaggio a suon di bande e fuochi pirotecnici, un fotografo raccoglie pericolosi segnali di complotto.
Gerusalemme, 70 d. C . Un giovane membro della famiglia di gesù mette in salvo dalle devastazioni dei romani di tito le memorie scritte da giacomo, fratello di cristo. Oltre mille anni dopo, il manoscritto ricompare a magonza nelle mani della comunità ebraica, che intende usarlo come prova dell'assoluta innocenza dei giudei nella morte di gesù. E ora, nel 1099, mentre la città è assediata dai crociati, il prezioso documento è di nuovo a gerusalemme, dove lo cercano i capi cristiani per impedire che il suo messaggio provochi una scissione all'interno della chiesa. Otto destini sono intrecciati con le sorti del memoriale di giacomo: quelli di due sorelle ebree sopravvissute al pogrom crociato in germania, di una prostituta semipagana e di un monaco cluniacense scampati al disastroso epilogo della crociata di pietro l'eremita, di un emiro arabo e di tre reduci della battaglia di manzikert: un normanno, un bizantino e un turco. Tra inseguimenti e assalti, segreti e confessioni, gli otto personaggi lottano e combattono per la città santa, ma anche per riscattare le ombre del proprio passato, proteggere se stessi e coloro che amano dalle terribili privazioni dell'assedio e dalle ambizioni dei capi della spedizione crociata, mantenere dignità e umanità a dispetto dello spietato fanatismo e dell'intolleranza che li circonda.
L'epopea di un grande personaggio, un romanzo in cui la storia ha il ritmo e l'immediatezza di un colossal cinematografico nicomedia, 337 d. C . In punto di morte, l'imperatore costantino racconta all'amico eusebio di cesarea, vescovo cattolico, la lunga e spietata scalata che lo ha condotto al comando dello sterminato impero romano. Durante un'interminabile notte di confessione, costantino rivive le eroiche battaglie e gli intrighi della politica, le lotte di palazzo e il troppo dolore che la continua fame di potere lo ha costretto a infliggere a se stesso e a chi più lo amava, come la bellissima moglie fausta o diocleziano, che di costantino è stato mentore. L'imperatore sa che tenere in pugno il mondo intero significa lasciarsi alle spalle morte e distruzione, e trionfare in una solitudine terribile ma mai così desiderata. In attesa dell'ultima battaglia.
America centrale, diciassettesimo secolo. Le navi corsare solcano le acque azzurre dei caraibi e si scontrano con la flotta della corona spagnola, sporcando il cielo con il fumo dei cannoni. L'indomabile catalina solìs, dopo aver indossato i panni del fratello e quelli del leggendario pirata martin ojo de plata, sta aspettando l'occasione giusta per vendicarsi dei sanguinari arias curvo e lope de coa, colpevoli di aver sterminato la sua famiglia. Radunato un equipaggio di fedelissimi, salpa a bordo della goliardo, e si getta all'inseguimento dei due assassini. Ma durante la traversata il vascello si scontra con una nave inglese che trasporta in segreto un gruppo di nobili sivigliani: catturati, confessano di aver preso parte insieme ai curvo a una congiura ai danni dell'impero spagnolo e di essere sulle tracce del tesoro di hernàn cortes. Soltanto una persona però è in grado di decifrare la mappa che conduce al bottino: l'ultimo discendente di montezuma, il leggendario imperatore azteco. Sarà disposto ad allearsi con catalina per salvare le sorti della nuova spagna e aiutarla a compiere la sua vendetta?
Anno 376 d. C . Il vecchio mondo sta morendo. I figli delle streghe e degli spiriti del male, hanno lasciato le steppe dell'asia centrale seminando morte e distruzione nel loro cammino verso ovest. Costretti ad abbandonare le proprie case e ormai ridotti alla fame, i goti ora premono sui confini dell'impero romano. Vogliono passare il danubio, chiedono cibo e terre da coltivare. La decisione spetta a valente, tormentato imperatore d'oriente, vecchio e malato: accogliere le loro richieste oppure affrontare il nemico in campo aperto? Per le trattative l'imperatore invia al confine il suo più fidato consigliere, ponendolo sotto la scorta di batraz, magister della sua guardia personale. A fronteggiare fritigerno, il temuto capotribù dei goti, si trovano così due barbari romanizzati, diversissimi per temperamento e propositi: pagano fedelissimo all'imperatore, batraz; potente monaco del cristianesimo in ascesa e profeta dell'imminente avvento dell'anticristo, l'altro. Mentre dalla sponda romana del danubio osserva la lunga fila dei carri barbari pronti ad attraversare il fiume, batraz sa che niente rimarrà uguale a prima, ma allo stesso tempo sente che nel mondo nuovo che si prepara non potrà più esserci posto per lui. Tra presagi nefasti e scontri sanguinari, fra tradimenti meschini ed eroismi disperati, corpi e anime convergono ineluttabilmente verso lo scontro conclusivo: adrianopoli, 'il giorno del sangue' che segna il tramonto dell'impero.