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Julien Tromeur


Classifica Libri dell'anno 1981

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Libri in questa classifica: 12

Pagina 1 di 2

Posizione in classifica: 1

Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi

Cesare Pavese

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

Verrà La Morte E Avrà I Tuoi Occhi
Le poesie di 'verrà la morte' non attingono alla vena epica di 'lavorare stanca'. Dall'oggettivazione narrativa fanno ritorno al soggettivismo lirico, ma trascendono l'antico limite della confessione e dello sfogo nella sottile sapienza d'un linguaggio poetico che si fa numero, immagine, valore musicale.
Punteggio: 917
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/11/2023

Posizione in classifica: 2

Squartamento

Emil M. Cioran

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Squartamento
Metafisico solitario, cioran ha il dono, oggi improbabile più che mai prima, di mimetizzare il suo pensiero in un tono di superiore conversazione. Rumeno, da decenni a parigi, scrive il francese più bello che si possa leggere. Da anni nelle sue pagine rintoccano le cose terribili, non medicabili: ma la lettura dei suoi libri è, per paradosso, corroborante; dalle sue parole si sprigiona una specie singolare di serenità. Dopo che la coazione storicistica ci ha disgustato della storia, cioran riesce ad avvicinarci al passato per una via opposta: quella dell'insaziata curiosità, dell'occhio che cerca ovunque strane piante umane, obbedienti a leggi occulte di crescita e di decadenza. Infine cioran è l'ombra che ci accompagna nella realtà di ogni giorno e la folgora nella sua smorfia perenne. Questo «filosofo squartatore» riesce ad essere al tempo stesso uno «squartatore misericordioso», come scrive ceronetti nel presentare – da affine ad affine – questo libro. Cioran conosce la precaria eleganza dell'occidente, la sua leggerezza autodistruttiva e gli dèi che ha dimenticato. Contempla l'interminabile fine della storia, l'angoscia cieca del mondo per l'esaurirsi delle sue «riserve sostanziali d'assoluto», le uniche – nelle loro molteplici metamorfosi – che permettano di continuare a vivere. Impaziente di ogni cornice sistematica, di ogni pretesa di rassettare il caos, cioran ama presentarsi in due forme che in questo libro appaiono felicemente giustapposte: quella del breve saggio, itinerario da un ignoto a un ignoto, solcato da continui barbagli, che possono investire saint-simon o l'epistemologia buddhista o il moderno «delirio dell'atto», e ogni volta di una luce definitiva; e quella dell'aforisma, dove la sua prosa opera una delicata, magistrale torsione di una incombente tradizione francese. Dati questi caratteri, e in particolare il salutare disprezzo verso tutte le buone intenzioni che aprono la via all'oppressione e all'ottundimento, non può non essere incompatibile con cioran lo «stuolo infinito degli intelligenti non illuminati», che riempiono il mondo. Ma ormai molti altri sono giunti a riconoscere in cioran uno dei rari scrittori essenziali del nostro tempo. Nelle parole di ceronetti: «un metafisico. Ma non distante, non eterico, non enigmatico: un amico. Un antidoto contro le stregonerie, contro le intossicazioni del secolo. Leggerlo è avvertire la presenza di una mano tesa, afferrare una corda gettata senza timidezza, avere alla propria portata una medicina non sospetta».
Punteggio: 901
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/07/2024

Posizione in classifica: 3

Auto Da Fé

Elias Canetti

Narrativa estera - Recente

Auto Da Fé
E' l'unico romanzo di elias canetti, un'opera solitaria ed estrema, segnata dall'intransigente felicità degli inizi. Qui tutto si svolge nella tensione fra due esseri cresciuti ai capi opposti nell'immenso albero della vita: il sinologo kien e la sua governante therese. Questo romanzo aspro, spigoloso, è attraversato da una lacerante comicità, unica lingua franca in cui possa comunicarsi questa storia, prima di culminare nel riso di kien, mentre viene avvolto dalle fiamme, nel rogo della sua biblioteca.
Punteggio: 901
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/12/2021

Posizione in classifica: 4

Lisistrata
Testo Greco A Fronte

Aristofane

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura del teatro

Lisistrata<br>Testo Greco A Fronte
Nel 411 a. C . , in un'atene sempre più logorata dalla guerra del peloponneso e provata dalla catastrofica spedizione in sicilia, aristofane mette in scena una delle più scintillanti fantasie di potere che l'antichità ci abbia lasciato: lisistrata. E parla ancora una volta dei problemi che più direttamente coinvolgono la coscienza collettiva della polis: la corruzione, la demagogia e, soprattutto, la pace. Le donne greche, guidate da lisistrata, si coalizzano e occupano l'acropoli di atene adottando, contro la testarda e cieca volontà di guerra degli uomini, una strategia paradossale ma vincente: lo sciopero a oltranza dell'amore. In tal modo, la guerra sarà smascherata nella sua concreta negatività, come privazione dei diritti naturali e della felicità comune e individuale.
Punteggio: 881
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/02/2024

Posizione in classifica: 5

Fuga Nelle Tenebre

Arthur Schnitzler

Narrativa estera - Classica

Fuga Nelle Tenebre
Nella fuga nelle tenebre, che fu pubblicata nel 1931, poco prima della morte dell'autore (ma la stesura originaria è degli anni 1912-1917), schnitzler raggiunge la massima intensità di narratore. La storia è quella della graduale, consequenziale germinazione di un delirio. Qui il racconto non è, come sempre in schnitzler, cosparso di accenni al fondo oscuro della psiche, ma in certo modo costringe quel fondo ad apparire in primo piano, sotto una luce fredda e limpida. Insediati all'interno della psiche del protagonista, assistiamo al primo infiltrarsi in essa di una serie di presentimenti e ammonimenti, che subito fanno oscillare tutta la realtà, gettandola in un'incertezza simile a quella dei sogni. Poi, in una progressione sempre più angosciosa, ci accorgiamo che ormai una rete di ossessioni si è posata sul mondo. A poco a poco, le sue maglie si stringono crudelmente e tutto ciò che avviene converge verso un unico punto di fuga: le tenebre. Come i cinque casi clinici di freud appartengono, oltre che ai testi classici della psicoanalisi, alla grande letteratura del nostro secolo – sicché dora e l'uomo dei lupi e il piccolo hans si sono ormai allineati accanto ai personaggi di balzac e di dostoevskij – così questo stupendo racconto di schnitzler va anche letto come un'analisi dell'insorgere di un delirio ossessivo, sbalorditiva per la sua nettezza, illuminante in ogni particolare, avvicinabile solo ai grandi testi di freud. E la figura di freud stesso sembrerebbe qui adombrata in uno dei personaggi: il dottor leinbach, «spettatore molesto e filosofo».
Punteggio: 861
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/01/2024

Posizione in classifica: 6

Passeggiate Con Robert Walser

Carl Seelig

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Passeggiate Con Robert Walser
Nel gennaio del 1929 robert walser si presentò, con la sorella lisa, in una clinica per malattie nervose vicino a berna. Da allora sino alla morte, avvenuta nel 1956, avrebbe vissuto sempre in casa di cura, dove veniva trattenuto sulla base di una diagnosi assai generica di disturbi mentali. I rapporti col mondo furono per lui in quegli anni pressoché inesistenti e, si direbbe, indesiderati. Dal recinto della clinica walser usciva soltanto per lunghe passeggiate. E per vent'anni gli si accompagnò spesso il critico carl seelig, che curò anche la pubblicazione di scritti di walser in un periodo in cui il suo nome appariva dimenticato. Dalle annotazioni di seelig è nato questo libro: vi troveremo, con quasi dolorosa intensità, la presenza fisica di robert walser, il suo passo, il suo «viso rotondo, infantile, come diviso a metà da un colpo di fulmine». E vi troveremo le sue uscite brusche, improvvise, a volta lancinanti, o di una finta normalità sospesa sul baratro, che toccano ogni sorta di argomenti, dagli autori prediletti alla sua vita passata, agli avvenimenti del mondo. Nessuno scrittore ha mai saputo trasmetterci un tale brivido nel dire che l'arte deve essere «amabile». Per walser la follia sembra essere stata il miglior pretesto per attuare il suo unico proposito degli ultimi ventisette anni: «scomparire il più discretamente possibile». Mentre lo seguiamo per i sentieri dell'appenzell, egli ci appare come la figura più affine all'ultimo hölderlin. E ciò che walser scrisse di hölderlin si applica innanzitutto a walser stesso: «hölderlin giudicò conveniente, anzi riguardoso, rinunciare a quarant'anni di età al proprio sano intelletto: con ciò offrì a molti l'occasione di compiangerlo nella maniera più dilettevole e gradevole. La commozione è qualcosa che fa bene alla salute, e perciò è bene accetta».
Punteggio: 841
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/09/2023

Posizione in classifica: 7

Come Si Diventa Un Venditore Meraviglioso

Frank Bettger

Salute - Attitudini professionali

Come Si Diventa Un Venditore Meraviglioso
L'autore si rifà alla propria esperienza e ricorda come, a ventinove anni, si considerasse un ' fallito '. Non riusciva infatti a imbastire un affare, i clienti lo ascoltavano e lo ricevevano di rado. Un giorno, finalmente, quando era più scoraggiato e deluso, provò a domandarsi quali fossero le cause del suo insuccesso e, esaminandole freddamente a una a una, scoprì 'la grande idea', il segreto che doveva tramutarsi nella chiave della sua rapida e felice carriera. 'il venditore meraviglioso' fornisce consigli e informazioni utili per l'uomo d'affari e per chi desidera guadagnare la fiducia e la simpatia del prossimo.
Punteggio: 841
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/05/2023

Posizione in classifica: 8

Padri E Figli
Con Un Saggio Di Vladimir Nabokov

Ivan Turgenev

Narrativa estera - Classica

Padri E Figli<br>Con Un Saggio Di Vladimir Nabokov
Quando nella casa di campagna di nikolaj kirsanov arriva il figlio arkadij con l'amico evgenij bazarov, si delinea subito il conflitto tra vecchie e nuove generazioni. Evgenij è un giovane medico, fiducioso solo nelle scienze sperimentali, un nichilista, lo definisce l'autore, con un termine che avrebbe poi avuto grande fortuna. Le sue idee turbano kirsanov e irritano suo fratello, lo scettico pavel. In una città vicina i due incontrano la bella vedova anna odincova di cui bazarov si innamora, ma da cui è rifiutato. Dopo un duello con pavel, evgenij contrae, durante un'autopsia, un'infezione che non vuole curare e muore assistito da anna, con pietà, ma senza amore. Con un saggio di vladimir nabokov.
Punteggio: 801
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/05/2023

Posizione in classifica: 9

Tito Di Gormenghast

Mervyn Peake

Narrativa estera - Fantasy

Tito Di Gormenghast
Apriamo questo libro e ci troviamo in un mondo parallelo al nostro. È gormenghast, un immane castello, che nessuno dei suoi abitatori ha percorso in tutti i suoi anfratti. Un tempo, doveva essere pieno di tinte squillanti: ora è un intreccio di crepe, e le tinte sfumano fra grigio, verde lichene, rosa antico e argento. Vi incontriamo esseri disparati: un nobile melanconico e saturnino, settantaseiesimo conte di gormenghast, che è il reggitore del luogo; sua moglie, avvolta in una nube di gatti bianchi; la figlia, selvatica e sognante fra giocattoli vecchi, libri e pezze di stoffa; dignitari di cartapecora, dalle gambe di ragno, custodi di un ordine ormai inaridito; orripilanti figuri che sovraintendono alle cucine; giovani acrimoniosi, che covano la rivolta. Ma cè qualcosa che unisce questi personaggi: il loro corpo e la loro psiche sono una concrezione del castello così come il castello è una concrezione del loro essere. Nessuna vita è per loro concepibile al di fuori di quei corridoi di pietra, di quei saloni, di quelle torri, di quei solai. La natura non esiste, se non come riflesso del castello, dove la polvere è polline: perché gormenghast è tutto. La nascita di un erede maschio, tito di gormenghast, «rampollo della stirpe delle pietre, acqua del fiume senza fine», porterà una minaccia di cambiamento, per il solo fatto di essere qualcosa di nuovo. E qui ha inizio la trascinante saga narrata da peake, unimpresa grandiosa della letteratura fantastica e insieme un vasto disegno allegorico che traspare dietro lesuberanza delle immagini. Tito di gormenghast fu pubblicato nel 1946, primo volume di una trilogia che sarebbe stata compiuta nel 1959. Il libro trovò, fin dallinizio, lettori entusiasti, ma un po come accadde a tolkien per molti anni essi rimasero una piccola cerchia. La morte di peake, nel 1968, coincise invece con linizio di una grande voga fra lettori di ogni specie. Accolta fra i «classici moderni» della penguin, la trilogia di peake è ormai unopera amata in tutto il mondo. Come scrisse c. S . Lewis, «peake ha creato una nuova categoria, il gormenghastly, e già ci meravigliamo di come prima potessimo vivere senza di essa e ci chiediamo come mai nessuno aveva saputo definirla prima di lui».
Punteggio: 721
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 05/10/2024

Posizione in classifica: 10

Il Destino Del Leone

Wilbur Smith

Narrativa estera - Avventura

Il Destino Del Leone
È il sudafrica il grandioso palcoscenico sul quale sean courteney muove i suoi primi passi. E sono anni di libertà, avventure ed esplorazioni, di amicizie, amori e scoperte. Ma poco oltre la soglia dell'adolescenza brillano già le immagini seducenti del potere e della ricchezza, lucente come l'oro del transvaal e candida come l'avorio degli elefanti. La terra dei suoi padri ha impresso su sean un marchio incancellabile, assegnandogli un destino tormentoso di grandezza e solitudine.
Punteggio: 701
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/06/2018

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