Sinossi Libro
La nuova indagine del commissario di polizia più amato degli italiani. Montalbano questa volta si trova a giocare duro e decide di intervenire in prima persona gettando a mare problemi di coscienza e sensi di colpa. In un supermercato di vigàta viene commesso un furto, nella notte è stato sottratto l'incasso - una grossa somma - ma non ci sono segni di effrazione. Il direttore borsellino appare un po' frastornato, si sente chiamato in causa dalle domande di augello e montalbano, in una parola ha paura. Il giorno seguente borsellino è morto, impiccato nel suo ufficio. Suicidio? Il dottor pasquano ha qualche dubbio; cosa si nasconde dietro quel furto? E cosa ha taciuto il direttore? Nel frattempo in un appartamento di vigàta viene trovato il cadavere di una ragazza. È stata accoltellata, a denunziare l'omicidio il convivente, giovanni strangio, che però ha un alibi di ferro. I due fatti criminosi sfiorano i nomi di due potenti: l'onorevole mongibello, amministratore della società proprietaria del supermercato, e michele strangio, presidente della provincia, padre di giovanni. Come sempre nei gialli di camilleri due storie si rincorrono, si incrociano, si separano e poi tornano a intrecciarsi. E montalbano questa volta si trova a giocare duro: stretto da un lato dai superiori che dicono e non dicono, dall'altro dal giudice che non la vede come lui, infine dall'opinione pubblica guidata da televigàta, decide di intervenire in prima persona gettando a mare problemi di coscienza e sensi di colpa. E il quadro improvvisamente si ricompone e appare in tutta la sua scomoda verità.