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Julien Tromeur


Randagi

Marco Amerighi

Narrativa estera - Recente

Punteggio: 767
Randagi
Sinossi Libro
Libro incluso tra i sette finalisti del premio strega 2022con una trama ricca di personaggi sgangherati e commoventi, e una voce in grado di rinnovare linguaggi e stili senza rinunciare al calore della tradizione, randagi è un abbagliante romanzo sulla giovinezza e su quei fragilissimi legami nati per caso che nascondono il potere di cambiare le nostre vite. Un affresco che restituisce tutta la complessità di una generazione: ferita, delusa e sradicata dal mondo, ma non ancora disposta a darsi per vinta. «con randagi marco amerighi s'impone come uno scrittore dal quale non si potrà più prescindere. Fin dalle prime pagine la scrittura avvolge e coinvolge, si concentra e si distende, unisce personaggi per poi separarli. Magistrale, non c'è altra parola. Voce, lingua, grana, timbro, luce, trazione: la scrittura di amerighi splende in questo romanzo e si colloca nel perimetro entro il quale stanno i grandi affabulatori della nostra tradizione – molti dei quali toscani come lui, da collodi a fabio genovesi, passando per malaparte, pratolini, palazzeschi, pardini ed edoardo nesi. Tra essi marco amerighi, con questa sua seconda opera, così bella, così potente, prende definitivamente posto» - sandro veronesi, autore di il colibrì, premio strega 2020 «un libro che contiene la questione più importante: il coraggio di esplorarsi. Ed è lo stesso coraggio che amerighi mette nella scrittura e nello sguardo di questo implacabile viaggio letterario» - marco missiroli, autore di fedeltà, premio strega giovani 2019 a pisa, in un appartamento zeppo di quadri e strumenti musicali affacciato sulla torre pendente, pietro benati aspetta di scomparire. A quanto dice sua madre, sulla loro famiglia grava una maledizione: prima o poi tutti i benati maschi tagliano la corda e pietro – ultimogenito fifone e senza qualità – non farà eccezione. Il primo era stato il nonno, disperso durante la guerra in etiopia e rimpatriato l'anno dopo con disonore. Il secondo, nel 1988, quello scommettitore incallito del padre, berto, tornato a casa dopo un mese senza il mignolo della mano destra. Quando uno scandalo travolge la famiglia, pietro si convince che il suo turno è alle porte. Invece a svanire nel nulla è suo fratello maggiore tommaso, promessa del calcio, genio della matematica e unico punto di riferimento di pietro; a cui invece, ancora una volta, non accade un bel niente. Per quanto impegno metta nella carriera musicale, nell'università o con le ragazze, per quanto cambi città e nazione, per quanto cerchi di tagliare i ponti con quel truffatore del padre o quella ipocondriaca della madre, la sua vita resta un indecifrabile susseguirsi di fallimenti e delusioni. Almeno finché non incontra due creature raminghe e confuse come lui: laurent, un gigolò con il pallino delle nuotate notturne e l'alcol, e dora, un'appassionata di film horror con un dolore opposto al suo. E, accanto a loro, finalmente pietro si accende. Proposto da silvia ballestra al premio strega 2022 con la seguente motivazione:«i randagi di marco amerighi sono cuccioli, e poi giovani cani sciolti, alla ricerca di sé in un peregrinare tra amori e luoghi nel tentativo di sfuggire a famiglie, seppur presenti, spesso esplose. È il racconto di una generazione che diventa grande secondo i riti classici – studio, passioni, promesse, delusioni, amicizia, amore, sesso, lutti, scandali, dolore – e fatica a fare i conti con padri, quando non gaglioffi, sicuramente inadeguati. Vale per il protagonista pietro benati, giovane uomo quieto e perbene (ma anche per il fratello maggiore tommaso) e per i due incasinati coetanei, dora e laurent, che diventeranno compagni del suo girovagare tra pisa e madrid. Sullo sfondo, la cronaca, appena accennata ma incombente nella sua violenza e perenne minaccia, racchiusa tra le botte ai ragazzi che hanno aperto gli anni duemila e i terribili attentati terroristici nelle città. Randagi è, in questo, davvero una storia in grado di cogliere l'essenza di un tempo e dei giovani che, impotenti e spaesati, lo hanno abitato. Personaggi memorabili e una lingua bella e tornita, quella di amerighi, che con misura e sapienza ci regala echi luminosi e ironici di toscanità anche classica. Un romanzo importante, libero, vitale, caratterizzato da un'affabulazione felice e trascinante, ricca e compiuta. »
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