Sinossi Libro
'la volta che itria panedda nilis riprese a sognare era un pomeriggio di fine estate, con un sole che rosolava le carni e spaccava le pietre'. A melagravida i sogni se n'erano andati dopo una scossa di terremoto, 'inseguiti dall'alito caldo della terra che si apriva come una melagrana'. Ma quel giorno itria nilis - 'conosciuta col nomignolo di panedda per via delle sue carni morbide e bianche come il latte appena quagliato', e da un anno vedova inconsolabile - si era sentita come accesa da un fuoco, ed era corsa verso l'ovile del capraio martine. Lui, quel fuoco che itria aveva addosso, gliel'aveva spento volentieri - ma l'aveva pagata cara. E questo accadeva sulle rive del lago di locorio - dove da allora hanno cominciato a verificarsi fatti assai strani. Il parroco ha un bel sostenere che non c'è nessun mistero, che è solo opera del maligno: tutti lo sanno, anche se pochi hanno visto itria panedda 'che si spoglia, canta e vola sopra le acque del lago'. Così comincia questo romanzo di salvatore niffoi, che ancora una volta, sin dalle prime pagine, immerge il lettore in un'atmosfera magica e insieme concretissima, in cui la vita quotidiana di un paesino della barbagia (fatta di fatica e di dolore, di miseria e di ferocia) si illumina di visioni in cui compaiono il diavolo e i morti ammazzati, ma anche madonne 'con le tette grosse e dure, labbra alabastrine e capelli di seta' - e, sull'altare maggiore di un santuario abbandonato, finanche un dipinto raffigurante un grosso ragno.