Sinossi Libro
Dalla vincitrice del premio campiello 2016, un'educazione sentimentale per l'età che aveva rinunciato ai sentimenti. 'dentro la stanza 411 ci sono poche cose. Una valigia. La mia. Il tuo zaino nero. Gli abiti che indossavamo oggi appesi nell'armadio e sulla spalliera di una sedia. Siamo in due. Tu sei un uomo. E io sono una donna. È la prima volta che lo penso. Degli altri, quelli che sono venuti prima di te, pensavo: ragazzi. Di me davanti a loro, pensavo: bambina. ' due esseri umani si incontrano, si desiderano, provano a mettere insieme le loro vite contro ogni logica e convenienza. E come molti falliscono. È la voce di lei – scarnificata, precisa, sincera – a raccontare una storia d'amore che è anche la storia delle nostre paure, delle nostre aspettative, della manipolazione che cova in ogni rapporto, dell'impossibilità di conoscersi davvero fino in fondo, e del bisogno ostinato di crederci, nonostante tutto. Una donna si guarda allo specchio, nuda in una stanza d'albergo, al centro esatto della città di roma, a pochi passi dal pantheon. Come la shahrazad delle mille e una notte, inizia a raccontare una storia, rivolgendosi a un uomo. Racconta la storia di un amore, il loro, ma potrebbe essere benissimo un altro. La storia viene ripercorsa in tutti i suoi momenti, nella nascita della passione, nella voglia di lei di abdicare a sé stessa donandosi a lui, nella scoperta della violenza e del rifiuto. Una storia che somiglia a una confessione, ma è misteriosa come l'architettura di un tempio pagano.