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La Cognizione Del Dolore

Carlo Emilio Gadda

Narrativa estera - Classica

Punteggio: 915
La Cognizione Del Dolore
Sinossi Libro
«forse per la prima e ultima volta nella sua vita, gadda tenta di scendere alle origini del proprio male. Non si perdona nulla: non si illude, non si compatisce, non ostenta giustificazioni né colpe immaginarie: contempla con una triste rassegnazione lo spettacolo delle proprie collere e la vanità delle cause cui sembra appassionarsi. Non arretra davanti a nessun particolare, per quanto penoso possa sembrargli; e non è vittima del proprio odio verso di sé. Così non sappiamo se ammirare il coraggio con il quale ha condotto sino in fondo l'analisi: o soffrire, insieme a lui, per la terribile piaga che nemmeno la felicità della forma può risanare». - pietro citati a lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano. Lui, don gonzalo, che le dicerie vogliono iracondo, vorace, crudele e avarissimo, è divorato da un male oscuro, quello che «si porta dentro di sé per tutto il fulgurato scoscendere d'una vita». Lei, la signora, è ridotta da una desolata vecchiezza e dal lutto per la morte dell'altro figlio (il «suo sangue più bello! ») a una spettrale sopravvivenza. Li unisce un amore sconfinato, li separa un viluppo di gelosia, senso di colpa, rancore, dolore - preludio al più atroce degli epiloghi. Intorno a loro una casa dissennata, feticcio narcissico ed epicentro di ogni nevrosi, estremo rifugio e tomba, e un'immaginaria terra sudamericana identica alla nostra brianza, vessata dai nistitúos provinciales de vigilancia para la noche? Che a tutti vorrebbero imporre la loro violenta protezione? , assediata da robinie e banzavóis, disseminata di strampalate ville, popolata di «calibani gutturaloidi» che come miserabili proci dilapidano le attenzioni della signora. E che gonzalo vorrebbe cancellare, insieme al barcollante feudo e a tutte le «figurazioni non valide». Perché il «male invisibile» da cui è affetto lo condanna a distinguerle e negarle, quelle «parvenze»: a respingere la «cara normalità», la turpe contingenza del mondo. Anche a prezzo di negare se stesso, anche a prezzo della più dura cognizione, quella che consegna alla solitudine e alla «rapina del dolore». In copertina: illustrazione di carlo farneti per bien loin d'ici di charles baudelaire (les fleurs du mal, gibert jeune-librairie d'amateurs, paris, 1935).
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