Il mostro di firenze rappresenta il caso criminale più lungo e controverso della cronaca nera italiana: decenni d'indagine, una scia di sangue con almeno 16 vittime, tante morti considerate 'collaterali', la pista sarda, pacciani e i compagni di merende, per giungere alle ipotesi sui mandanti che, finora, hanno condotto solo ad assoluzioni per quanti ritenuti coinvolti. Per la prima volta la storia del mostro di firenze viene raccontata attraverso i verbali, i rapporti giudiziari e gli atti ufficiali, per una nuova valutazione di aspetti centrali della vicenda e per evidenziare elementi rimasti inediti. La cronologia degli eventi e le nuove conclusioni di recenti studi di entomologi e medici legali, creano una dicotomia inconciliabile con i risultati fino a oggi processualmente accertati. Un'altra verità, dunque, che smonta una a una le dichiarazioni del testimone reo confesso giancarlo lotti, questa volta senza possibilità alcuna di appello. Prefazione di roberta bruzzone. Con intervista-racconto di nino filastò. Dal reportage-inchiesta del regista paolo cochi.
Una moderna, rivoluzionaria antologia della letteratura greca e latina contenente (sempre in originale e con traduzione a fronte) una serie di testi rari o inediti che i programmi scolastici non hanno mai recepito e che i professori hanno sempre nascosto ai loro studenti. Ci sono brani semisconosciuti di omero (la fantozziade), sofocle (i presidi), lisia (il de recreatione), platone (il del carlo). E poi carmi oraziani ritenuti perduti come l'ode a noemi: fulgidas mirare nates noemis / et nega, si vis, opus esse divom: / non modo ad faeces datur exituras / scilicet anus (
'nessun popolo dev'essere mai ingannato per nessuna causa e per nessuno scopo. ' l'opera, scritta nel 1873, fu composta e stampata in russo a zurigo da un gruppo di giovani fuorusciti o evasi dalla russia; pubblicata senza il nome dell'autore, fu poi distribuita clandestinamente nel 1874, in territorio russo e diffusa tra gli studenti. Il libro passò ben presto di mano in mano e, con il fascino del proibito, finì con l'esercitare un'influenza notevolissima sul pensiero della gioventù rivoluzionaria e simboleggiò, in quegli anni, ai loro occhi, la rivoluzione stessa. Introduzione di maurizio maggiani.
Quindici anni fa ida magli è stata una delle prime studiose autorevoli a schierarsi nettamente contro l'idea di un'unione europea, mostrandone i limiti, le storture e gli errori d'impostazione. Oggi, con la crisi dell'euro e il collasso di interi stati, davanti a crescenti spinte separatiste e ai molti 'no' sul progetto di costituzione unica, i fatti le danno ragione. L'unificazione è stata portata avanti per tentativi ed errori, e cinquecento milioni di persone diverse per lingua, storia, religione e costumi si sono ritrovate loro malgrado parte di una realtà che conoscono male e di cui nessuno gli parla. I vantaggi promessi non sono mai venuti, e l'ue pare solo un moltiplicatore di poltrone ad uso dei politici. In questo saggio fortemente polemico l'autrice affronta un argomento che pare tabù, indicandoci i responsabili di un progetto nato male, in cui gli stessi governanti non hanno fiducia. E, tra le ammissioni di giornalisti, politici, amministratori, industriali e uomini di chiesa, ci mostra come nessuno si stia opponendo a quello che ritiene un processo disastroso ma inarrestabile.
I misteri della repubblica nel racconto della giornalista che li visse in prima persona. «nell'esercizio di memoria che sandra bonsanti ci propone sono ripercorse le tappe principali della storia nichilista e criminale del rapporto potere-denaro svoltosi negli ultimi decenni e nascosto sotto il manto della democrazia. Se la politica non si rianima e se i suoi protagonisti – partiti, forze culturali e sociali – restano inerti, la partita è persa. Dove trovare le ragioni della riscossa democratica? La risposta è chiara: nella costituzione» – dalla postfazione di gustavo zagrebelsky la storia dei grandi misteri italiani, la violenza del terrorismo, della mafia, delle stragi, del potere occulto nel racconto della giornalista che è stata per anni in prima linea contro il perverso intreccio di affari e interessi che ha minacciato la nostra democrazia. L'italia dello stato e dell'antistato che lo ha insidiato. Il «gioco grande del potere», per dirla con le parole usate da giovanni falcone.
Ragazze, non c'è più tempo da perdere: bisogna fare la rivoluzione! Care lettrici (e cari lettori) di ogni età, questo appello appena lanciato da giulia blasi non è una boutade, ma un invito serio, formulato dopo anni passati a osservare come si muovono uomini e donne in italia. Una società che oggi è tecnologica, in rapida evoluzione, ma purtroppo non ancora paritaria fra i sessi in termini di rispetto, opportunità, trattamento. Certo non si può dire che nel novecento non siano stati fatti enormi passi avanti per le donne, basti pensare al diritto di voto o alle grandi battaglie per il divorzio e l'aborto. Ma dagli anni '80 in poi il femminismo si è come addormentato, mentre il successo nel lavoro (e in politica, nell'arte. ) ha continuato a essere per lo più riservato ai maschi e in tv apparivano ballerine svestite e senza voce. Per non dir di peggio: la violenza sulle donne non si è mai fermata e chi denuncia le molestie tuttora corre rischi e prova vergogna. Ecco perché oggi è giunto il momento che le ragazze di ogni età raccolgano il testimone delle loro nonne e bisnonne per proporre un cambiamento epocale, per fare una rivoluzione che ci porti tutti – maschi e femmine – a un mondo in cui ciascuno abbia le stesse occasioni per affermarsi secondo i propri talenti e non si senta più obbligato a aderire ai modelli patriarcali – cacciatori & dominatori vs angeli del focolare & muti oggetti di desiderio sessuale – che, spesso in forme subdole, continuano a esserci proposti. Sembra impossibile? Non lo è! In questo saggio profondo ed elettrizzante giulia blasi analizza con spietata lucidità le situazioni che le donne oggi quotidianamente vivono e offre, in una seconda parte pratica del libro, consigli concreti per mettere in atto un femminismo pieno di ottimismo e spirito di collaborazione (evviva la sorellanza! ) che possa rendere tutti più sereni, rispettosi, appagati e felici. Anche gli uomini.
L'enigma di rennes-le-chàteau sembra davvero insondabile. Nonostante i fiumi di inchiostro versati, il mistero che circonda questo piccolo centro nel sud della francia non smette di infittirsi. La nuova ricerca di giorgio baietti guida il lettore fino al cuore dell'arcano, passando attraverso una serie di scoperte. Innanzitutto rennes-le-château è circondato da una corona di villaggi, castelli, sotterranei e grotte, fitti di indizi mai analizzati. Che dire, ad esempio, del cristo senza mani presso antugnac? O delle mele blu della chiesa di brenac? E poi: negli stessi anni in cui saunière costruiva il suo 'regno', in un paese dell'entroterra ligure un semplice parroco dava vita a un 'impero', fatto di ville favolose e vasti palazzi. Anche la sua disponibilità di denaro sembrava inesauribile - e una delle sue fonti era sicuramente in francia. E se bérenger saunière fosse stato soltanto una pedina? Giorgio baietti intende offrire una nuova versione di tutta la vicenda, in cui luoghi e personaggi fino a oggi trascurati assumono un ruolo di primo piano e lasciano intravedere segreti inquietanti.
Il 15 giugno 1968 il terremoto sconvolge la valle del belice. Mentre la ricostruzione parte tardi e male, si afferma l'idea di ricostruire gibellina diciotto chilometri più in basso rispetto al paese distrutto dal sisma. La città deve essere speciale, nuova, capitale dell'arte moderna. La gente del belice invece di acqua, luce, strade, scuole e centri sociali e culturali vede sorgere edifici scandinavi, boulevard parigini, chiese stile islamico e una infinità di monumenti-opere d'arte. Una ricostruzione di un fenomeno politico, sociale e culturale che ha coinvolto il mondo dell'architettura internazionale e ha messo in pericolo equilibri politici consolidati da anni, richiamando anche l'attenzione di molti giudici in indagini su fatti criminosi.
Dov'è stato pubblicato il primo corano in arabo? Il primo talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a venezia. Nella grande metropoli europea - perché all'epoca solo parigi, venezia e napoli superavano i 150. 000 abitanti - hanno visto la luce anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica e i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell'atlantico. Venezia era una multinazionale del libro, con le più grandi tipografie del mondo, in grado di stampare in qualsiasi lingua la metà dei libri pubblicati nell'intera europa. Committenti stranieri ordinavano volumi in inglese, tedesco, cèco, serbo. Appena pubblicati, venivano diffusi in tutto il mondo. Aldo manuzio è il genio che inventa la figura dell'editore moderno. Prima di lui gli stampatori erano solo artigiani attenti al guadagno immediato, che riempivano i testi di errori. Manuzio si lancia in progetti a lungo termine e li cura con grande attenzione: pubblica tutti i maggiori classici in greco e in latino, ma usa l'italiano per stampare i libri a maggiore diffusione. Inventa un nuovo carattere a stampa, il corsivo. Importa dal greco al volgare la punteggiatura.
Aerei di stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare sua eccellenza anche a una festa a parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. 'rimborsi' elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più 'virtuose' moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati 'trombati' consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.