Il mondo dei grimm può essere un luogo atroce. Ma vale la pena di esplorarlo. Perché nella vita, è nelle zone più buie che si trovano la bellezza più abbagliante e la saggezza più fulgida. Pullman compie sulle fiabe dei grimm un'eccezionale operazione di riscrittura. Le sue versioni di cenerentola, cappuccetto rosso e di altre favole conservano il carattere onirico, magico e mitologico delle versioni più tradizionali, ma allo stesso tempo introducono elementi inediti che le rendono storie nuove, non solo interessanti «esercizi» di un filologo attento e sensibile.
Quattro fficili casi da risolvere per il sergente logan mcrae, del dipartimento di polizia di aberdeen. Un serial killer pedofilo semina il panico in città uccidendo bambini innocenti. Un criminale spietato ha intrappolato alcune persone in un palazzo in fiamme. Un assassino lascia la sua macabra firma sui corpi delle donne che stupra. Un cadavere smembrato viene ritrovato a pezzi in un freezer. Questo è lo scenario. Lo sfondo: la città di aberdeen, buia, piovosa, fredda come il granito degli obitori. Non è mai facile per un sergente avere a che fare quotidianamente con la feccia della società, soprattutto se il dipartimento di polizia è composto per la metà di cinici pronti a fregarti il posto e per l'altra metà di schiappe incompetenti. Protagonista assoluta di queste vicende è una vivida e quasi scientifica violenza, stemperata dal dissacrante senso dell'umorismo dell'autore, che fluttua costante fra le pagine. In un crescendo di tensione e brutalità, stuart macbride svela una serie di trame mozzafiato.
Ognuno di loro ha qualcosa da nascondere. O da farsi perdonare. La loro missione è ricostruire l'immagine di un commissariato. Li hanno scelti perché sono sicuri che falliranno. Ma non andrà così. Sono i bastardi di pizzofalcone.
L'aderenza alla realtà vissuta, pur nell'iperbole di ogni delitto e nella minuziosa originalità di ogni personaggio; i dialoghi tra petra e il suo vice garzón, miscela audace di umori tra cervantes e almodóvar; la complicità del lettore con tutte le complicazioni private dei due eroi; una comicità mai ovvia; un persistente disincanto; l'autentico, non ricercato, umorismo della battuta capace di arricchire di senso le situazioni narrative: sono gli elementi riconosciuti del successo dei polizieschi alla petra delicado. «morti di carta»: la vittima è un giornalista televisivo: uno di quei mezzi ricattatori che grufolano negli scandali. Petra e fermín brancolano verso una soluzione che gli sfugge come in un labirinto di specchi che riflettono volti noti e deformati, mentre i cadaveri si moltiplicano. «serpenti nel paradiso»: al paradis vive il jet set. Il borgo è insolito per un'inchiesta di petra e il vice fermín, abituati a delitti in contesti più andanti. Devono trovare l'assassino del giovane avvocato
'il personaggio principale, almeno in quei momenti di lucidità in cui riuscirò ad impormi una linea di condotta, sarà il mio defunto fratello maggiore seymour glass che (preferisco dir tutto in un'unica frase da necrologio) nel 1948, all'età di trentun anni, mentre era in vacanza in florida con sua moglie, si tolse la vita. Egli ebbe un grande significato per moltissime persone con cui venne a contatto e per noi, suoi fratelli e sue sorelle, egli fu tutto. Tutto quel che è realtà, egli fu, per noi: il nostro unicorno striato di blu, il nostro specchio ustorio, il genio di famiglia che dà consigli a tutti, la nostra coscienza portatile, il nostro commissario di bordo, il nostro unico poeta. '
Mute testimoni di relazioni umane, le mura di una casa custodiscono nel silenzio i segreti degli uomini che le hanno abitate. Eppure certe case hanno assorbito così profondamente il loro contenuto, che esso si palesa all'esterno in tutto il suo inquietante aspetto. Nido, o prigione? Quale mistero avvolge la casa sfitta che ossessiona la signora sophonisba? Cosa si cela dietro le persiane scorticate e il fango che oscura i vetri dai quali nessuno parrebbe più affacciarsi? Due investigatori speciali tenteranno di mettere pace nel cuore della loro prediletta: il fedele trottle e il premuroso jarber si sfideranno a colpi di manoscritti, di senili e tenere scenate di gelosia, e di coraggiose sortite nella casa. Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come charles dickens ha scritturato i migliori autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta.
Parigi 1841, rione saint-roche: al quarto piano di un appartamento della rue morgue vengono orrendamente trucidate l'anziana madame l'espanaye e sua figlia camille. I soccorritori, richiamati dalle grida delle vittime e del loro assassino trovano la porta sbarrata dall'interno. Alle origini del giallo moderno, lo straordinario intuito dell'ispettore auguste dupin creato da edgar allan poe è al centro di uno dei più celebri racconti brevi del grande scrittore americano. I delitti della rue morgue, che si accompagna qui al mistero di marie rogêt, è un esempio dell'originale fusione fra il romanzo gotico e le personalissime interpretazioni delle ossessioni, fobie, labirintici percorsi della psiche che poe ha saputo rappresentare con tanta intensità.
Non si può certo dire che sebastian rudd sia un avvocato come tutti gli altri. Non possiede uno studio vero e proprio, ma il suo ufficio si trova a bordo di un grande furgone nero blindato dotato di vari comfort - wi-fi, un frigorifero pieno di superalcolici, delle comode poltrone e un buon equipaggiamento di armi. Non ha soci in affari, ma accanto a lui c'è sempre un uomo, che lui chiama partner, armato fino ai denti, che gli fa da autista, guardia del corpo, confidente, impiegato e caddy, quando gioca a golf. Sebastian ha anche una ex moglie che non smette mai di procurargli guai e un figlio piccolo che non vede tanto quanto vorrebbe. Sebastian rudd difende i peggiori criminali, i casi disperati, in poche parole tutte quelle persone che nessun avvocato si sognerebbe di avvicinare. Insomma, fa il lavoro sporco. Ritiene che ognuno abbia diritto ad avere un processo equo, anche a rischio di diventare lui stesso il bersaglio dei suoi assistiti e di essere costretto a sua volta a usare metodi poco ortodossi. Sebastian odia le ingiustizie, detesta i poteri forti e si prende gioco delle istituzioni. Narrato in prima persona,
L'aderenza alla realtà vissuta, pur nell'iperbole di ogni delitto e nella minuziosa originalità di ogni personaggio; i dialoghi tra petra e il suo vice garzón, miscela audace di umori tra cervantes e almodóvar; la complicità del lettore con tutte le complicazioni private dei due eroi; una comicità mai ovvia; un persistente disincanto; l'autentico, non ricercato, umorismo della battuta capace di arricchire di senso le situazioni narrative: sono gli elementi riconosciuti del successo dei polizieschi alla petra delicado. «morti di carta»: la vittima è un giornalista televisivo: uno di quei mezzi ricattatori che grufolano negli scandali. Petra e fermín brancolano verso una soluzione che gli sfugge come in un labirinto di specchi che riflettono volti noti e deformati, mentre i cadaveri si moltiplicano. «serpenti nel paradiso»: al paradis vive il jet set. Il borgo è insolito per un'inchiesta di petra e il vice fermín, abituati a delitti in contesti più andanti. Devono trovare l'assassino del giovane avvocato 'primo in tutto', padre di una famiglia felice e senza ombra; cercano in quel paradiso il nido del serpente. «un bastimento carico di riso»: È morto un barbone, ucciso con ai piedi un paio di scarpe inspiegabilmente eleganti. Chi se ne incaricherebbe, se non petra e garzón? Lei si sente attirata da quel mondo parallelo di diseredati, 'un territorio che esisteva anche dentro di lei'; garzón la segue: e trovano altri mondi criminali.