Ecco a voi la famiglia stevens mentre si prepara a intraprendere la consueta vacanza annuale sulla costa dell'inghilterra. Il signore e la signora stevens si sono recati per la prima volta a bognor regis in luna di miele e da allora la tradizione è continuata. Rimangono nella stessa pensione e seguono lo stesso programma accuratamente affinato, oggi accompagnati dai tre figli: la ventenne mary, il diciassettenne dick e il fratellino ernie. Vistamare, la pensione dove soggiornano ogni anno, è sempre più dimessa, ma che felicità prenotare una cabina in spiaggia un po' più grande del solito, con veranda, e riscoprire dei luoghi tanto cari! Il signor stevens fa la sua escursione riflettendo sulla propria vita, le preoccupazioni e le delusioni, e torna riposato; la signora stevens fa tesoro di un'ora trascorsa seduta da sola con il suo bicchiere di porto; mary assaggia il romanticismo per la prima volta; dick evade dal malessere in cui è sprofondato entrando nel mondo del lavoro.
Un classico da rileggere a natale«nella letteratura di ogni paese ci sono libri che sono come monoliti. Il pastore d'islanda è uno di questi. » - jòn kalman stefànsson«chi non l'ha mai bevuto in una buca nella terra, a trenta gradi sotto zero e in mezzo a un deserto di montagne e tempesta, non sa cos'è un caffè. » il natale può essere festeggiato in tanti modi, ma benedikt ne ha uno tutto suo: ogni anno la prima domenica d'avvento si mette in cammino per portare in salvo le pecore smarrite tra i monti, sfuggite ai raduni autunnali delle greggi. Nessuno osa sfidare il buio e il gelo dell'inverno islandese per accompagnarlo nella rischiosa missione, o meglio nessun uomo, perché benedikt può sempre contare sull'aiuto dei suoi due amici più fedeli: il cane leó e il montone roccia. Comincia così il viaggio dell'inseparabile terzetto, la «santa trinità», come li chiamano in paese, attraverso l'immenso deserto bianco, contro la furia della tormenta che morde le membra e inghiotte i contorni del mondo, cancellando ogni certezza e ogni confine tra la terra e il cielo. È qui che benedikt si sente al suo posto, tra i monti dove col tempo ha sepolto i suoi sogni insieme alla paura della morte e della vita, nella solitudine che è in realtà «la condizione stessa dell'esistenza», con il compito cui non può sottrarsi e che porta avanti fiducioso, costi quel costi, in un continuo confronto con gli elementi e con se stesso, per riconquistare un senso alla dimensione umana. Nella sua semplicità evocativa, il pastore d'islanda è il racconto di un'avventura che diventa parabola universale, un gioiello poetico che si interroga sui valori essenziali dell'uomo, un inno alla comunione tra tutti gli esseri viventi. Esce per la prima volta in italia un classico della letteratura nordica che ha fatto il giro del mondo e sembra aver ispirato hemingway per 'il vecchio e il mare', considerato in islanda il vero canto di natale.
Un gorgo di forze trascinerà edgar, inquieto dodicenne in convalescenza nella stazione climatica del semmering, dall'iniziale sete di amicizia al dubbio, al disinganno e all'odio: odio per una madre frivola e bugiarda e per il suo subdolo corteggiatore che, fingendo di essergli amico, vuole soltanto servirsi di lui. Un intrico di sentimenti, quello di 'bruciante segreto', che somiglia al sottobosco di rovi in cui edgar - fuggito dalla stanza dove era stato rinchiuso - si acquatta inseguendo col fiato grosso la coppia stretta in un abbraccio tanto intimo da gettare sul sentiero un'unica ombra sotto i raggi della luna. Una sorta di sadico crescendo innerva questo dramma, di cui sono protagonisti un attraente e annoiato barone, la non più giovane eppur piacente consorte di un avvocato di successo della vienna ebraica e un ragazzino cagionevole che, nel giro di pochi giorni, attraversa le dolorose stazioni di un rito di passaggio: quello che suggellerà il suo ingresso nel mondo degli adulti, a prezzo di cicatrici indelebili.
Jane è orfana, e la sua infanzia trascorre tra la casa di parenti che non la amano e uno squallido istituto per ragazze senza mezzi. Le privazioni materiali e affettive rafforzano il suo spirito indipendente e la spingono a cercarsi un impiego: a thornfield hall troverà lavoro come istitutrice e l'amore del signor rochester, l'eccentrico e misantropo padrone di casa. Ma dalle soffitte dell'antica dimora incombe un segreto che metterà la ragazza di fronte alla scelta tra i suoi principi e l'uomo che ama. Alla pubblicazione, la storia di jane avvinse subito i lettori: la sua ribellione lenta e ostinata contro il destino incolore che l'epoca vittoriana riservava alle donne fanno della giovane istitutrice un'eroina straordinariamente moderna. Saggio introduttivo di virginia woolf.
Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità. Da cime tempestose, a jane eyre, passando per agnes grey, fino ai meno noti l'angelo della tempesta, la signora di wildfell hall e shirley, le tre sorelle bronte ci hanno lasciato romanzi immortali , capolavori della narrativa ottocentesca pieni di pathos e emozione, ciascuna con la propria voce. A questi romanzi si aggiungono i sublimi versi nei quali rivive tutto il fascino della natura selvaggia delle brughiere dello yorkshire, tra distese d'erica, roccia e foschia. Questo volume offre l'occasione per riscoprire tre voci femminili originalissime nel panorama letterario, tra incanto, disperazione, e il desiderio insopprimibile di affermare la propria identità.
Nelle pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936, israel j. Singer seppe dare con incredibile capacità epica la rappresentazione di un mondo e di una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata. E con il passo del grande narratore ci attira in un romanzo appassionante in cui, dipanandosi in un groviglio di esistenze - prime fra tutte quelle del reb abraham hirsh ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di lodz e dei suoi figli jakob bunin, generoso e pieno di gioia di vivere, e simcha meyer, introverso e abile negli affari -, rivive il mondo formicolante di vita di quella parte dell'europa che fu la culla del patrimonio umano, linguistico e culturale degli ebrei orientali. Che cosa sia stato quel mondo lo si respira qui in ogni pagina. Introduzione di claudio magris.
Le basta vederlo una volta sola, quel bambino ricco, ben vestito, dai riccioli bruni, dai grandi occhi splendenti, che abita nella meravigliosa villa sulla collina e di cui dicono sia un suo lontano cugino, per essere certa che lo amerà per sempre, di un amore assoluto e immedicabile. A kiev, la famiglia di ada abita nella città bassa, quella degli ebrei poveri, e suo padre appartiene alla congrega dei maklers, gli intermediari, quegli umili e tenaci individui che si guadagnano da vivere comprando e vendendo di tutto, la seta come il carbone, il tè come le barbabietole. Fra le due città sembra non esserci nessun rapporto, se non il disprezzo degli uni e l'invidia degli altri. Eppure, quando il ragazzine harry si troverà di fronte la bambina ada, ne sarà al tempo stesso inorridito e attratto:
Guidata da pochi principi, quasi tutti appresi alla scuola di recitazione, julia lambert ('la più grande attrice d'inghilterra') sa decisamente irretire il suo pubblico. Ma julia sembra sempre sul punto di cadere: in un matrimonio mediocre, in un amore con un ragazzo che ha vent'anni meno di lei, nei trabocchetti tesi dai debuttanti che vorrebbero rubarle la scena. E ogni volta il lettore, spettatore dal loggione, vorrebbe metterla in guardia. Ma julia riesce a scegliere benissimo da sé il tono, il gesto, l'inquadratura.
Sette anni occorsero a tolstoj (dal 1863 al 1869) per comporre uno dei capolavori della letteratura ottocentesca. L'ossatura del romanzo, sullo sfondo delle guerre napoleoniche - dal 1805 alla travolgente insurrezione di tutto il popolo russo nel 1812 - è data dalle vicende di due grandi famiglie dell'alta nobiltà, i rostov e i bolkonskij, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti e dissoluti kuragin. Spiccano, nella moltitudine di personaggi, le figure di natasa, fanciulla e poi donna di straordinaria purezza e d'indole forte e impetuosa; del principe andrei, che porta il suo orgoglio nella guerra, nella prigionia e nell'infelice amore per natasa; dell'enigmatico e complesso pierre bezuchov, capace di autentica adesione al «dolore del mondo».
L'opera è divisa in due parti, composte a grande distanza di anni tra loro. In un borgo della mancia vive un povero hidalgo che, totalmente assorbito dalla lettura di romanzi cavallereschi, impazzisce e decide di farsi cavaliere errante. Datosi il nome di don chisciotte, scelta come dama una vicina che battezza dulcinea, parte sul suo ronzino che chiama ronzinante. Dopo numerose avventure finite male, preso come scudiero sancho panza, ritorna al villaggio. Riparte ben presto e si susseguono incontri e vicende che si concludono con un duello che don chisciotte perde e che lo vede costretto a tornare al villaggio. Cade ammalato e rinsavisce di colpo, ma dopo aver preso congedo dai suoi vecchi amici, muore.