'in nessun libro recente il dolore e l'angoscia, il dato umano che è all'origine della creazione, sono apparsi così evidenti. 'conversazioni in sicilia' ha un valore assoluto di allegoria, unica allegoria possibile del sentimento, discorso in cui gli uomini e le cose portano segni a noi familiari e tuttavia sono sempre molto remoti, oltre i limiti della cronaca. ' (giaime pintor)
Dopo lo spettacolo 'ausmerzen', anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, marco paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i più sconvolgenti - quasi sconosciuti. L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna così un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti. Con uno scritto di mario paolini.
Il giovane avvocato londinese arthur kipps viene incaricato dal principale di recarsi in uno sperduto villaggio per presenziare ai funerali di un'anziana cliente e occuparsi della gestione dell'eredità. La signora drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa in una lugubre dimora circondata da nebbiose paludi. Per arthur, in procinto di sposarsi, è l'occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. Così, quando al suo arrivo s'imbatte in una strana reticenza riguardo alla casa e alla sua eccentrica abitante, non se ne cura più di tanto. Né lo turba la presenza, al funerale, di una donna misteriosa e di antica bellezza di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, kipps decide, contro il parere di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Saranno notti da incubo, perché il terrore è una nebbia avvolgente come un sudario, il gemito del vento, il gracchiare di orridi uccelli, il pianto di un bambino, uno scalpitio lontano, un fruscio di vesti. Una donna in nero.
Dopo limbo melania g. Mazzucco ci racconta una favola tenera e profonda. Una fiaba natalizia sull'amore, l'amicizia e il grande potere dei sogni impossibili. Platone è un bassotto dal pelo duro e la coda a pennello. Un cane da salotto, di quelli nati per fare compagnia agli uomini. A yuri, per esempio, studente di filosofia «con gli occhiali perennemente appannati». Ma durante le vacanze yuri segue la sua ada su una nave da crociera, lasciando il bassotto alle cure del portiere. E proprio nella solitudine della notte di natale avviene per platone l'incontro che gli cambierà la vita. Nella cantina del palazzo, il tatuato – cranio rasato e muscoli da sollevatore di pesi – nasconde scatoloni pieni di animali di contrabbando: scimmie, iguane, serpenti a sonagli, una saggia tartaruga leopardo di nome leo, e lei, la regina, una giovanissima levriera afghana, «poco piú che un gomitolo di neve». Per platone è il colpo di fulmine. Ma il cuore della regina è altezzoso, e neanche le canzoni che il bassotto intona giorno e notte per tenerle compagnia riescono a conquistarla. A raccontarci questa storia tenera e profonda, dal suo osservatorio speciale tra le foglie di un albero, un pappagallo che conosce tutte le lingue del mondo, e tutte le pieghe dell'anima. Melania mazzucco ci appassiona e ci commuove col piú classico dei generi, regalandoci una favola intensa e luminosa sul coraggio dei propri sogni e sulla magia che a volte la vita regala – come a laika, il cane astronauta che diventò una stella.
Il natale con le sue leggende, il buio dell'inverno svedese, il calore delle storie accanto al fuoco, la nostalgia di antichi ricordi, l'immensità della natura, ma anche la piccola dose di crudeltà tipica della tradizione delle fiabe popolari sono le atmosfere che si respirano negli otto magistrali racconti della narratrice svedese selma lagerlöf, 'la più grande scrittrice dell'ottocento', secondo marguerite yourcenar. L'incipit da c'era una volta risveglia l'incanto delle storie dell'infanzia, ma basta un incontro inatteso, un gesto, una parola perché ci sia un piccolo scatto, una deviazione: dal mondo delle fiabe si passa a quello degli uomini, resi più umani da quel lampo d'illuminazione. Un regalo sbagliato che apre le porte a una nuova conoscenza, un'intuizione metafisica evocata da una modesta trappola per topi, un segno divino custodito nel foro di un proiettile in un teschio: c'è sempre una fede che fa da leva all'immaginazione, e questa, spesso, a una redenzione. Il tono è solo apparentemente ingenuo, è un trucco del mestiere di un'artista che sa trasformare il folklore delle tradizioni nordiche in storie senza tempo di grande e semplice profondità. Perché è la complessità che si nasconde dietro la normalità a interessarle, la ricca varietà della vita, e la buona novella che c'è sempre un destino diverso che aspetta chi lo vuole cercare. Anche in un libro regalato a natale.
'viaggi in incognito nel corpo di tua moglie e usi il metrò per spiare la gente. Osservi come si comportano gli altri, come respirano, il loro viso, e la faccia che fanno nel momento in cui ancora non sanno che stanno per essere scoperti, tu stesso li respiri, chiudi gli occhi, cerchi di vederli dentro di te, e ti dici che nessuno è ciò che sembra, che siano veramente loro o altri. Si nascondono tutti. Nel loro corpo o in quello degli altri, poco importa. Tutti imboscati. E d'un tratto ti diventano tutti più o meno simpatici. Se le persone non sono quelle che sono, non capisci più tanto bene perché arrabbiarsi. Inizi persino a trovarle interessanti. ' uno scrittore in crisi creativa e un'affermata agente letteraria sono sull'orlo della separazione quando una mattina si ritrovano a farsi la guerra l'uno nel corpo dell'altra.
'questo testo riconduce la nascita d'israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l'apporto dell'archeologia e dell'epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, liverani riporta i materiali testuali all'epoca della loro redazione, ricostruisce l'evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d'israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia normale dei due piccoli regni di giuda e d'israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia inventata, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l'esilio in babilonia. Gerico non è crollata al suono delle trombe di giosuè, la conquista della terra promessa non è mai avvenuta così come narrato, salomone non aveva un grande regno e forse il dio del sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di mario liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per provocare una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come 'la bibbia aveva ragione' di werner keller. (marco politi, 'la repubblica)
Abbandonato a tre anni, sulla strada, dalla madre, inchiodato per due anni a un letto di ospedale a causa delle botte ricevute dal padre: l'infanzia di tim è un inferno di rabbia e di odio, in un alternarsi di riformatori, famiglie affidatarie e istituti. A 12 anni comincia a vivere sulla strada e lì è una lotta quotidiana contro la fame, il freddo, i cattivi incontri. Poi il pugilato, dove riesce a emergere e ad acquistare un po' di rispettabilità. Ma dentro di lui brucia l'odio e cresce il desiderio di vendetta contro il padre. Saranno l'incontro con un sacerdote e l'amore di una donna a cambiare radicalmente la sua vita. Un libro che contiene un grande messaggio di speranza e un forte richiamo alla forza dell'amore e del perdono.
Non puoi scegliere chi amare, solo seguire il tuo amore zoe baxter per dieci anni ha cercato disperatamente di avere un figlio e finalmente il sogno suo e del marito max sembra diventare realtà: ormai è al settimo mese di gravidanza. Ma il sogno è destinato a tramutarsi in un incubo. Anche questa volta zoe non riesce a portare a termina la gravidanza e il suo matrimonio non regge di fronte a questo ennesimo, grande dolore. Zoe si rifugia nella sua professione di musicoterapeuta e insieme alla collega vanessa cerca di aiutare un adolescente che ha tentato il suicidio. Fra le due nasce un'amicizia profonda che, con grande sorpresa di zoe, è destinata a diventare amore. Al punto che zoe spera di poter costruire una nuova famiglia e di avere con vanessa quel figlio tanto desiderato, grazie agli spermatozoi conservati da lei e max in una banca del seme. Ma max si oppone con tutte le sue forze all'idea che zoe possa avere un figlio, che lui rivendica anche come suo, insieme a un'altra donna. Il caso finisce in tribunale, dove si scontreranno non solo zoe e max, ma anche due concezioni diverse e opposte della famiglia, e dove i sentimenti più profondi e radicati di ciascuno verranno alla luce, fino all'inatteso e sorprendente finale.
Agosto 2008: un volo notturno porta guy delisle a gerusalemme, dove il fumettista e la sua famiglia trascorreranno un anno della propria vita per dare modo a nadège, la compagna di guy, di partecipare a una missione di medici senza frontiere. Vivranno a beit hanina, un quartiere nella zona est della città che sin dalla prima passeggiata si mostrerà, in tutta la sua desolazione, decisamente diverso dalla gerusalemme propagandata dalle guide turistiche; e si destreggeranno più o meno goffamente in una quotidianità fatta di checkpoint e frontiere - teatro di perquisizioni e infiniti quanto surreali interrogatori -, delle mille sfumature di laicità e ultraortodossia, di tensioni feroci e contrasti millenari, e della disperata speranza, della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese, in lotta ogni giorno contro l'occupazione, devastato dall'atrocità di un attacco (la tristemente nota operazione piombo fuso) di cui l'autore si trova a essere basito spettatore. Una quotidianità condizionata dunque da grandi questioni, eppure fatta, come ogni altra, di piccoli momenti, narrati dall'autore di 'pyongyang', 'cronache birmane' e 'shenzen'.