'il protagonista di questo libro si chiama qfwfq. Altro non si sa, non è nemmeno detto che sia un uomo. Quanti anni ha? Dato che non c'è avvenimento di milioni o miliardi di anni fa cui non abbia assistito, si deve calcolare che ha più o meno l'età dell'universo. Basta che il discorso tocchi di sfuggita l'accensione delle galassie o l'estinzione dei dinosauri, la formazione del sistema solare o i cataclismi geologici, ed eccolo saltar su a raccontare che c'era anche lui. Le varie teorie cosmogoniche trovano nel vecchio qfwfq un testimone fin troppo volenteroso: pronto di volta in volta ad avallare con le sue memorie d'infanzia o di giovinezza ipotesi contraddittorie o addirittura opposte. Qfwfq è una voce, un punto di vista, un occhio (o un ammicco) umano proiettato sulla realtà d'un mondo che pare sempre più refrattario alla parola e all'immagine. ' (italo calvino)
Tre sorelle sullo sfondo di una madrid contemporanea, viva, febbrile, che tira tardi nei locali alla moda. Cristina, la narratrice del romanzo, anoressica e con un 'debole' per l'ecstasy lavora in un techno-bar e si concede spesso agli amori effimeri di una notte. Rosa, invece, è una asettica donna manager, tutta agenda e carriera. Ana, infine, gioca a interpretare il triplice ruolo di casalinga, madre e moglie perfetta. Tre possibili destini femminili, ma nessuno di essi bagnato dalla felicità. In realtà, tre modi diversi di nascondere il vuoto della propria esistenza.
È passando davanti a un'edicola di nizza che la giovane ondine viene a conoscenza del suicidio di sua madre, la chiacchieratissima scrittrice zita chalitzine, ritrovata a parigi nella sua mercedes, avvolta in una magnifica pelliccia di visone bianco. La donna ha sempre dato scandalo e proprio pochi giorni prima della sua scomparsa ha nuovamente fatto parlare di sé: un quotidiano l'aveva accusata di non essere l'autrice dei libri che avevano decretato il suo successo. Ondine non vuole sapere niente della sua bellissima e tormentata madre, che non vede da dieci anni: zita infatti non è stata altro che una pallida imitazione di quello che deve essere davvero un genitore e non ha mai voluto rivelarle l'identità del suo vero padre. Dopo un funerale più mondano che triste - una vera e impietosa passerella della parigi che conta ondine trova l'autobiografia inedita di sua madre e viene a conoscenza di segreti e rivelazioni scottanti di cui non sospettava nemmeno l'esistenza. Chi era davvero zita chalitzine? Di origini modeste, zita si conquista l'indipendenza diventando una delle ragazze di madame claude - la maitresse più nota e influente della città - e nel contempo l'amante del noto romanziere romain kiev. Grazie al suo talento e alla sua ambizione è la protagonista incontrastata della parigi degli anni settanta.
È il 1955; i wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di new york, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma frank e april si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano.
Culla e rinthy, due fratelli che vivono all'inizio di questo secolo nel sud degli stati uniti, sono amanti e hanno un bambino che, appena nato, viene abbandonato da culla nei boschi. Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una balia. Nel frattempo anche culla parte alla ricerca della sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella poverissima regione dei monti appalachi dove ogni incontro rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una sorte di testardo candore, con un'innocenza disperata che li porta fino in fondo al loro terribile destino.
Che cosa porta elias rukla, dopo venticinque anni di onorato servizio, alla grottesca crisi di nervi che gli fa ritenere conclusa la carriera d'insegnante e definitivamente compromessa la sua reputazione sociale? Mattina d'autunno, doppia ora di letteratura norvegese di fronte a una sonnolenta classe di maturandi, lezione su ibsen: il professor rukla si infervora parlando di un enigmatico personaggio de l'anitra selvatica ma i ragazzi non riescono a seguirne le evoluzioni e sono indignati dalla sua incapacità di trasmettere il valore di ibsen in modo comprensibile. Dalla violenta crisi di quel giorno parte, nella coscienza di rukla, una resa dei conti che gli fa ripercorrere gli eventi fondamentali della sua vita: dai tempi studenteschi - creativi, liberi, pieni di curiosità intellettuale nella oslo degli anni sessanta - alla fondamentale amicizia con il filosofo johan corneliussen e con la sua compagna, la bellissima eva linde; fino alla necessità di trovare un posto in questa società, al lavoro, al matrimonio e alla gabbia mentale che lo convince dell'impossibilità di una qualsiasi svolta. Con il suo ritmo basato su incisi, apposizioni e iterazioni, la prosa di solstad insegue il suo oggetto attraverso un personaggio su cui sono proiettati aspetti autobiografici e generazionali. L'esibita 'norvegesità' dell'autore e la sua passione topografica non impediscono al racconto locale di aprirsi all'esperienza condivisa da milioni di 'ex-giovani' nel mondo occidentale.
'la castrazione e altri metodi infallibili per prevenire l'acne' è la storia di uno psicopatico che si diverte a rovinare l'esistenza del prossimo per ricavarne soldi a palate e ci riesce così bene che diventa capo del governo. Vi si trovano in abbondanza i temi cari da sempre a luttazzi: sesso, tortura, violenza casuale, politica, zoofilia e allucinazioni indotte dalla droga; droga derivata da certe bacche di certi alberi che ti fanno saltare in aria e cantare 'london calling'.
Qual è l'emozione del cibo e quale quella del racconto? Cosa accade nell'istante in cui si chiudono gli occhi e si assapora il frammento di un discorso d'amore tra noi e una pietanza che rievoca amori e città, viaggi, orizzonti, addii? Le madeleine di proust, il libro galeotto di paolo e francesca, l'avventura di un pranzo e l'attesa di un'ospite amata sono una mappa incomprensibile, oppure la via per la salvezza? Alla ricerca di queste chiavi per comprendere il mondo, simone perotti costruisce racconti per godere, occasioni per assaporare, con l'intento tutto sensoriale di immergere il lettore nel piacere vero, nel godimento assoluto della letteratura.
Un'anziana madre e il figlio sopravvivono periferici alla società. Lei è dotata di occulti poteri ammaliatori, fattucchiera sboccata e irriverente; lui, anima solitaria, legge gli astri in cielo, sa come parlare a piante e animali e lavora come custode nel compendio garibaldino dell'isola di caprera. La vita ai margini, con momenti di feroce allegria, si traduce nella perdita di una casa, nel divieto di amore e amicizie, nell'allucinato mondo di una nave in disarmo che riunisce un multiforme popolo di diseredati. Su queste e altre sorprese si gioca il destino della strana coppia di personaggi de 'il cielo nevica', in un clima fra grottesco e lirico, nel nord sardegna, a due passi dalla 'garibaldina' isola di caprera. Anacronistica e surreale presenza, garibaldi diventa un comprimario d'eccezione, per questi due ribelli magnifici.
3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall'età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell'io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l'odore dell'amata tata violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d'uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata attraverso parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno. Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l'amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.