Milano, 1977: nel campo di battaglia creato dall'odio politico, nel pieno della contestazione di sinistra, enrico detto il tunisi, siciliano emigrato e fascista fino al midollo, con un padre torturato dai fantasmi degli orrori visti durante la guerra, incontra monica, vicina all'area dell'autonomia dura e pura. Tra rugby, politica, botte, morti, feriti e pistolettate in piazza, agli albori dello spontaneismo armato di estrema destra e mentre monta l'onda del terrorismo rosso, sarà amore vero quanto tormentato. L'incontro tra i giovani degli anni di piombo e gli uomini che combatterono la seconda guerra mondiale è invece il confronto tra due generazioni mandate al massacro e bruciate in nome di ideali di cui conoscevano ben poco.
'gustin era un uomo senza fede ma, a quarant'anni, venne folgorato sulla via di erto. Gli uomini non hanno pace, non riescono a stare tranquilli. Cosa li tormenta? Molti scalano la carriera, altri le montagne per vie pericolose. A volte, in questa pratica, succedono incidenti che portano alla morte, altre volte accadono episodi ridicoli, spassosi. Qualcuno sentenzia che la natura gioca brutti scherzi, invece la natura non reagisce, non si vendica. Se ne sta lì, impassibile. '
Così andò la vita di giovan battista caviciòli, marinaio spezzino che il destino trasformò in uno dei più temuti pirati del tirreno. Comandante del veloce lanpo, corsaro di napoleone e infine pirata in proprio sulle coste dell'alto tirreno con il nome di bacicio do tin. Dalla spezia a trafalgar, dalle coste africane alla palmaria, dall'atlantico alla costa azzurra corre veloce la vita del bacicio tra navi e guerre, furti e amori, ricchezze e miserie. E corre sulle sue tracce uno strampalato biografo dei nostri giorni che, con cocciuta determinazione, cerca di scoprire dove si nasconde il tesoro del bacicio.
Questa opera segreta, che la narrazione al tempo stesso occulta e svela, si dichiara apertamente in alcuni scritti insieme di meditazione e di memoria, solo in parte editi e qui per la prima volta raccolti in volume. Queste prose convergono verso il punto da cui per la ortese tutti gli altri dipendono: 'restituire al reale, nostro paese compreso, il significato di appartenenza a un'altra realtà, più vasta e inconoscibile, con la quale sembrerebbe necessario, per rinnovarsi, confrontarsi ogni tanto'.
'immaginate un libro in cui l'abitante di una casa bombardata si adatta a vivere nella buca dell'esplosione. Una famiglia presso cui per 30 anni si installa un guappo e non se ne va più. Un giocatore di carte incallito che avendo perso tutto è costretto dalla moglie a giocare solo con il figlio del portinaio. La fenomenologia del 'pernacchio'. Una zona temporaneamente autonoma in cui impazza la maschera totò, che infatti ha interpretato il capolavoro di marotta. ' (giuseppe genna)
'flaneur' come baudelaire per le vie di parigi, illuminista paradossale e lieve, flaiano passeggia per roma, e la guarda corrompersi stupidamente: luoghi comuni, accademismi, velleità, mode e vezzi di una cultura che, sul finire degli anni sessanta, si parla e sparla addosso sono l'oggetto e il bersaglio di questo libro postumo. Miscellanea di racconti, aneddoti, ricordi, graffianti definizioni e struggenti o disilluse passioni.
Lo sfondo del romanzo sono i tetri bacini carboniferi dello yorkshire, dove il 5 marzo 1984 l'annuncio della chiusura dei pozzi di cortonwood scatenò uno sciopero imponente. Erano a rischio ventimila posti di lavoro e la protesta si allargò a macchia d'olio. Margaret thatcher rispose con la militarizzazione della polizia, durissimi provvedimenti repressivi e alcune macchinazioni politiche non troppo limpide. Dopo lunghi mesi di tensione sociale, lo sciopero che avrebbe dovuto mettere in ginocchio il governo si concluse con la chiusura delle miniere, la sconfitta di uno dei sindacati più forti del mondo e lo sfaldamento dei vincoli di solidarietà nel paese.
Marcellino è un amico. È un 'ingeniere' analfabeta, imprenditore edile, nonché armatore navale, direttore di scavi e manager di qualsiasi attività preveda l'apertura di un cantiere. Il primo novembre del 2009 è stato chiamato a dirigere i lavori in 'alto luogo' in un posto molto lontano, e ne avrà per tutta l'eternità. Marcellino è qui con noi, perché lui è il nostro amico.
Deluso e amareggiato sotto il profilo professionale, un giovane medico statunitense lascia il suo paese e va in india, alla ricerca di qualcosa che gli restituisca il senso dell'esistenza, intraprendendo un lungo viaggio dalla ricca america alle bidonville di calcutta. La realtà che lo aspetta è però sconvolgente, un vero e proprio inferno di miseria e degradazione, nel quale gli uomini cercano di sopravvivere tra topi e scarafaggi, nella più assoluta mancanza di mezzi. Ma proprio qui, nelle allucinanti colonie di lebbrosi della 'città della gioia', in mezzo a inondazioni, fame e malattie, il protagonista riuscirà a ritrovare la forza di riscattarsi. Un romanzo sconvolgente, una straordinaria lezione di coraggio.