Alessandro il grande è in marcia tra gli stupendi territori dell'attuale afghanistan: il sogno di conquistare l'oriente è ormai vicino, e il suo fedele esercito è pronto a incoronarlo sovrano del mondo conosciuto. Ma la formidabile formazione a falange è in crisi di fonte alla guerriglia delle tribù locali guidate dal coraggioso spitamene, il lupo del deserto: la ferocia di un popolo che non combatte mai in campo aperto e rifiuta di riconoscere la supremazia del vincitore lascia sgomenti i soldati. Tra marce sfiancanti, fame, sete e violenti combattimenti, la voce di un umile soldato, il giovane mattia, ci accompagna attraverso i momenti più drammatici di una campagna brutale, dove la superiorità militare e strategica non è sufficiente a decidere le sorti dello scontro. Solo abbandonando gli schemi consueti e accettando di affrontare il nemico alle sue condizioni, mattia e i suoi compagni potranno sperare di salvarsi e di portare a compimento l'ambizioso disegno di alessandro. Secondo episodio della trilogia dedicata al grande condottiero greco.
Cornovaglia, 1876. Dopo la morte del padre, la giovanissima helena lawrence rimane sola ad affrontare la vita. Di origini modeste, le mancano le risorse economiche per mantenere se stessa e il fratello più piccolo. Così, quando il misterioso lan neville, che appare dal nulla, le propone una via d'uscita, helena non può che accettare: neville si occuperà di lei e del fratello, se lei sarà disposta a sposarlo e a seguirlo nella sua piantagione di té a darjeeling, nell'india orientale. Il fascino esotico della colonia, con i suoi profumi e i suoi colori e così ricca di magia e mistero, attraggono helena sin dal primo istante. E a poco a poco la giovane comincia a credere di poter essere felice con neville. Ma quell'uomo enigmatico nasconde qualcosa, forse un pericoloso segreto, un segreto che potrebbe distruggere tutto.
Sono i tempi turbolenti e controversi di nerone, roma ha già subito l'incendio di cui è stato accusato lo stesso imperatore, che a sua volta ha fatto ricadere la colpa sui cristiani. In quegli anni, un uomo ormai anziano, console per tre anni consecutivi sotto tiberio e poi governatore in samaria, scrive una lunga lettera alla sorella, l'amata drusilla che vive nella lontana britannia, per raccontarle di un incontro avvenuto trent'anni prima con una schiava arrivata dalla giudea, terra di paesaggi infiniti oltre i quali la mente spazia in un oceano di sogni e dove può nascere un uomo chiamato gesù. La schiava gli viene offerta durante la sua permanenza a capri, dove tiberio si è ritirato, e la notte che trascorre con quella donna diversa da tutte le altre, una notte straordinaria capace di sovvertire i suoi pensieri, rimane chiusa nel sarcofago della sua memoria, fino al momento in cui disseppellirla diventa una necessità. Ma non è tanto la schiava a rendere il console così profondamente inquieto: è quello che lei, con la sua storia di donna che ha incontrato il cristo e ne è rimasta sconvolta e affascinata, gli ha fatto capire con una chiarezza estrema. Il mondo in cui ha creduto e ancora crede è arrivato alla fine e sta per aprirsi una nuova era. E proprio questa inquietudine getta luce su quello che è stato un cruciale periodo di transizione, come lo è drammaticamente anche il nostro.
1665. Baldassarre, raffinato libraio di origine genovese trasferitosi in terra mussulmana, riceve in dono da un vecchio misterioso mendicante un antico manoscritto intitolato 'il centesimo nome'. Questo preziosissimo libro conterrebbe, secondo le teorie millenariste, verità definitive sul nome di dio e annuncerebbe un'imminente apocalisse per il 1666, l'anno della 'bestia'. Ma il testo gli viene sottratto. Inizia così un lungo e avventuroso viaggio che conduce il protagonista, accompagnato da due nipoti e da una donna di cui si è invaghito, lungo l'intera costa nordafricana, e poi ancora a lisbona, amsterdam, londra, per approdare infine nella città natale, genova.
È il 1805 e richard sharpe, forte della fama di valoroso soldato conquistata in india, sta per tornare in inghilterra per entrare nel 95° reggimento fucilieri. Il viaggio da bombay a londra dovrebbe essere un periodo di riposo, ma il vascello su cui viaggia, vittima di un ammutinamento, viene dirottato da una nave corsara francese, la 'revenant'. Dopo un rocambolesco sbarco a mauritius, sharpe riesce a riprendere il viaggio a bordo di una nave inglese, la cui missione è quella di lanciarsi all'inseguimento della revenant. La caccia si conclude quando la nave francese ha ormai raggiunto il resto della flotta franco-spagnola, che sarà affrontata da quella inglese al largo di capo trafalgar.
Aldo manfredini, un giovane medico stanco della vita cittadina, decide di andare ad abitare in una contrada montana, nel bel mezzo delle prealpi venete. Riesce facilmente ad integrarsi in quella piccola comunità composta da anziani montanari e si adegua volentieri agli antichi ritmi della vita contadina. I suoi nuovi compaesani hanno fama d'essere ombrosi e bruschi, rovèrsi, ma lui si sente ben accolto, come a casa propria. L'atmosfera di serena vita agreste che si respira lassù viene offuscata da un tragico incidente che provoca la morte di un vicino. Non credendo alla casualità di quanto accaduto, aldo inizia un'indagine discreta, aiutato dall'ex parroco del paese. Per fissare meglio le proprie riflessioni, le scoperte e i dubbi comincia inoltre a scrivere un diario. Via via che scava nel passato remoto di quella valle e di quella gente, gli incidenti misteriosi e le morti si moltiplicano e lui si rende conto che potrebbe rimanere travolto dagli avvenimenti. Aldo infatti muore e il suo diario diventa la cronistoria dell'indagine, una specie di 'messaggio in bottiglia' che verrà raccolto dal suo unico amico rimasto in città, l'ingegnere carlo zampieri. Molte sono le domande alle quali carlo dovrà trovare risposta, la prima delle quali riguarda proprio il suo amico: aldo si è suicidato, come sostengono i carabinieri, o è stato assassinato? E se è stato ucciso, chi è il colpevole? Cosa ha trovato di così importante da lasciarci la vita?
Colonia, primi decenni del quattrocento. In un clima storico fatto di poche luci e molte ombre, in cui il sapere è ancora saldamente nelle mani di pochi che non hanno alcun interesse alla sua divulgazione, inizia infine a soffiare il vento del cambiamento. Un piccolo gruppo di intellettuali ed eruditi si riunisce in clandestinità con un sogno grandioso: la diffusione dei libri tra il popolo. Naturalmente la chiesa si oppone con forza perché non vuole che opere definite pericolose vengano divulgate, e la nobiltà non ha alcuna intenzione di perdere i suoi privilegi. Solo un uomo, il mite e ingegnoso orafo lorenz, ha il coraggio di affrontare questa sfida. Di origini modeste, dopo aver perso la moglie in un incendio ed essere rimasto da solo a crescere l'unica figlia, lorenz ha un sogno nel cassetto condiviso con l'amico libraio johannes, anima del gruppo di intellettuali: mettere a punto un sistema da lui ideato per la stampa meccanica che porterà alla nascita della tipografia. Il progetto è ambizioso e la sua invenzione in grado di cambiare il corso della storia. Ma il prezzo che dovrà pagare per una simile temerarietà è altissimo: a rischio c'è la sua vita e quella di chi lo circonda. Romanzo storico sulla passione per la lettura e l'amore per i libri, 'la bottega dei libri proibiti' ci offre un efficace affresco del xv secolo, ma anche una storia d'amore e d'avventura, trasportando il lettore nella realtà di un'epoca in cui crudeltà e intolleranza si scontrano con il sapere, la giustizia e la sete di verità.
I moti del 1848 in sicilia come pretesto per rivalse trasformistiche da parte del notabilato: in questo contesto si svolgono due efferate stragi sulle quali le autorità si affrettarono a stendere un velo di silenzio. La prima strage avvenne a porto empedocle, dove il maggiore sarzana si liberò in un sol colpo di 114 detenuti, soffocandoli e bruciandoli vivi in una cella comune; la seconda ebbe luogo a pantelleria, dove ad opera di mafiosi e proprietari furono giustiziati 15 contadini in base a pretestuose accuse. Sulla scorta dei ricordi tramandati dalla sua famiglia, e consultando residue documentazioni, camilleri fa rivivere quei tetri episodi in un racconto amaramente umoristico.
Le avventure di alessandro il grande superano la fantasia di qualunque romanziere. Re di macedonia a vent'anni, dopo la morte del padre filippo, ucciso in una congiura, diventa prima il signore della grecia, poi conquista l'egitto, sconfigge il re persiano dario, si impadronisce della mesopotamia e della persia, fino ad arrivare all'indo. A trentadue anni, alessandro possiede il più grande impero della storia; a trentatre muore a babilonia, senza rivedere la madrepatria. Con questo libro steven pressfield torna alla prediletta storia greca per celebrare uno dei personaggi più amati, che racconta in prima persona le sue vittorie e le sconfitte, le amicizie e gli amori, il sogno di gloria, la brama di potere.
I barbari sono un pericolo sempre più pressante alle frontiere, ma sono anche le nuove reclute che ingrossano le file dell'esercito imperiale. Il cristianesimo si dimostra capace di superare ogni ostacolo, perfino sanguinose persecuzioni, fino a diventare la più autorevole tra le religioni. Quando diocleziano lascia il trono, si scatenano feroci lotte per la successione. Tra i protagonisti di queste trasformazioni c'è costantino, figlio bastardo di uno degli imperatori tra cui diocleziano ha diviso il potere: è il più spregiudicato e determinato tra coloro che si contendono il trono, e punta con ogni mezzo a ottenere quel potere dal quale è stato escluso. La sua irresistibile ascesa si incrocia con la vicenda di una donna fragile e ingenua, ma allo stesso tempo fortemente passionale, minervina, e con quella di sesto martiniano, un pretoriano deciso a difendere i valori di una società e di una tradizione che si stanno sgretolando. Tra i due nascerà una storia d'amore intensa, epica e tormentata quanto l'epoca in cui vivono, fino all'epilogo nella fatidica battaglia di ponte milvio: il passaggio di testimone tra la roma antica e quella medievale, tra gli dèi tradizionali e il dio dei cristiani.