«di fronte a noi una linea d'ombra che ci avvisa che bisogna lasciarsi alle spalle anche la regione della prima giovinezza» con questo lungo racconto, pubblicato nel 1917, conrad torna ai suoi temi e scenari prediletti. Il protagonista è un giovane ufficiale a cui viene affidato il comando di una nave, dopo la morte del capitano in circostanze poco chiare. Approdato nel porto di bangkok, egli viene a sapere che il precedente comandante era morto suicidandosi in mare e che prima di farlo aveva lanciato una maledizione sull'imbarcazione. Ripreso il viaggio, la nave sembra effettivamente attirare su di sé continue sventure, tra cui una bonaccia che perdura per alcune settimane. E per di più, nel corso di questo periodo, a uno a uno tutti i membri dell'equipaggio si ammalano di una febbre tropicale. Nell'ispirarsi anche a precedenti classici della letteratura inglese, quali la
'un romanzo sulla libertà che non ha mai esaurito il suo potere sovversivo, perché la libertà di cui parla la wharton non è affatto legata alla società, ormai tramontata, che lei racconta. Ellen olenska, rarissimo esempio di un grande personaggio femminile positivo, ci insegna che la vera libertà è la consapevolezza e si conquista attraverso la capacità di guardare le cose come sono. L'amaro che ne consegue è senza tempo. ' caterina bonvicini
La storia di una solitudine individuale di fronte all'impegno civile e storico; la contraddizione da risolvere tra vita in campagna e vita in città, nel caos della guerra; il superamento dell'egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione. 'ora che ho visto cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: 'e dei caduti che facciamo? Perché sono morti? ' io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero'. La grande intuizione delle ultime pagine de 'la casa in collina' sarà ripresa e portata alle estreme conseguenze artistiche e morali nell'altro grande libro di cesare pavese, 'la luna e i falò'.
Maugham era un formidabile conoscitore della vita mondana - e di quella sua provincia che è la vita letteraria. Da entrambe trasse materiali preziosi e inesauribili per i suoi racconti, come dimostrano quelli qui riuniti. Di entrambe seppe riconoscere, con lucidità stupefacente, che esigevano una dura, quasi militare disciplina ed erano fondate su una ubiqua malevolenza. La più scintillante commedia poteva facilmente precipitare in un dramma, o nasconderlo. Di queste commedie e di questi drammi maugham fu il magistrale, sarcastico, penetrante cronista.
Con la protervia della bellezza giovane, chéri, ragazzo 'coi capelli dai riflessi blu come le penne dei merli', irrompe nella vita di léa, donna leggera e sapiente - ma nel triangolo amoroso apparirà il rivale più temibile: il tempo, corruttore di corpi. L'autunnale opulenza di lei e l'acerbo smalto di lui vengono spiati, attimo dopo attimo, da un occhio a cui nulla sfugge, talché la vicenda, scandita dalle scene di una magistrale commedia demi-mondaine, diventa la cronaca della catastrofe di léa, dove il sentimento è delicatamente avvolto nella fisiologia e brama di sprofondare 'in quell'abisso da cui l'amore risale pallido, taciturno e pieno del rimpianto della morte'. Quanto a chéri, giunto all'acme della sua esistenza di 'bello' dinanzi a cui le donne si inchinano, percepisce una vaga inquietudine: 'non distingueva i punti precisi in cui il tempo, con tocchi impercettibili, segna su un bel viso l'ora della perfezione e poi quella di una bellezza più evidente, che annuncia già la maestà di un declino'. E quel declino maestoso vivremo nella 'fine di chéri', dove la punta avvelenata della storia del giovane emerge con fredda chiarezza dalla prosa avvolgente, atmosferica, precisa di colette.
«uno dei più bei romanzi moderni che io conosca è jules e jim, di henri-pierre roché: vediamo, attraverso l'arco di un'intera esistenza, due amici e la donna che di entrambi è la compagna amarsi di un amore tenero e quasi senza screzi, in virtù di una morale estetica del tutto nuova e continuamente rimessa in discussione. » (françois truffaut)
«casa howard» è ormai considerato il capolavoro di edward m. Forster, ed è certamente uno dei 'classici' della letteratura del ventesimo secolo. La ricchezza del romanzo sta nella pregnanza di una narrazione piena di tensioni, in parte irrisolte perché lo stesso forster è partecipe di esse e il 'solo connettere' del sottotitolo del romanzo gli è impossibile solo in parte, come egli ben sa. Ma forse il fascino di «casa howard» sta proprio in questa difficoltà a risolvere contraddizioni ancora irrisolvibili. Ciò nonostante, dice virginia woolf (ed è noto che forster s'ispirò inizialmente per le due eroine del romanzo, margaret e helen, alla giovinezza di virginia e della sorella vanessa), «la pianificazione della storia è magistrale. Quella cosa indefinibile ma tanto importante, l'atmosfera del libro, riluce di intelligenza; non a un barlume di fandonia, non a un atomo di falsità è consentito di depositarsi. E di nuovo, ma su di un campo di battaglia più ampio, continua il conflitto che ha luogo in tutti i romanzi di mr. Forster: il conflitto fra le cose che importano e le cose che non importano, fra la realtà e la falsità, fra la verità e la menzogna». Prefazione di agostino lombardo, con un saggio di virginia woolf.
La scomparsa del marito costringe helen a lavorare in fattoria per mantenere i propri figli. Alla morte della figlia entra in depressione; e nemmeno sua sorella fanny riesce a consolarla. La grave indigenza, unita al crollo finanziario, in una terra desolata come il cumberland, sembra inevitabile, finché un giorno william preston, 'uno degli agricoltori più ricchi del luogo', bussa alla porta e chiede a helen di sposarlo, promettendole di prendersi cura anche di gregory - il bimbo avuto dal precedente matrimonio. La gelosia che s'insinua nella mente dell'uomo nei confronti del figliastro manderà in cortocircuito l'idillio instaurato tra i due coniugi: gregory sarà un ostacolo per il figlio nato dalla coppia, fino a quando. In appendice, due frammenti gotici non compiuti. Introduzione di michela marroni e postfazione di mara barbuni.
«se sia realtà o fantasia i lettori dovranno deciderlo per proprio conto». Il racconto di miranda, bella come un cigno, della signorina greta mcgraw, di marion, tutte inghiottite dalla magica rocca, è uno dei pochissimi miti moderni. Dal romanzo il film di peter weir.