Sinossi Libro
Un enigma straniante e fascinoso che ellery queen propone ai lettori in quest'opera magistrale, definita dal critico julian symons «una fra le migliori storie poliziesche mai scritte». Sembrava che una mano gigantesca avesse strappato di peso quella stanza dall'edificio, per scrollarla come un bussolotto prima di rimetterla al suo posto. A prima vista sembrava in uno stato di totale sconvolgimento. Tutti i mobili erano stati spostati. C'era qualcosa che non andava nei quadri alle pareti, e anche il tappeto sul pavimento aveva un aspetto strano. Le sedie, il tavolino, ogni cosa. Il mistero della camera chiusa, uno dei sottogeneri in cui si è ramificato il giallo nella sua età d'oro, costituisce una delle sfide intellettuali più intense e appassionanti dell'intera storia del poliziesco. La ricetta è semplice quanto geniale: un delitto compiuto in modo tale che nessuno possa esserne l'autore. Una delle variazioni più riuscite è questo romanzo di ellery queen del 1934. Il racconto inizia quando, nella stanza ermeticamente sigillata di un grande albergo, viene trovato il cadavere di uno sconosciuto. L'uomo, morto con la testa fracassata da un pesante attizzatoio, non può certo essersi suicidato. Ma un elemento, apparentemente assurdo, rompe la ferrea logica che domina i gialli. Infatti l'uomo indossa gli abiti alla rovescia, così come sono rovesciati tutti gli elementi dell'arredamento, dai quadri ai mobili. Perché?