Sinossi Libro
Il comandante della cavalleria di tarquinia, un nobile etrusco giusto e coraggioso, uccide la moglie insieme all'ennesimo amante. Lei, però, è la nipote del re e quel sangue che reclama vendetta lo costringe all'esilio. Deve abbandonare la sua terra, le origini illustri e persino il suo nome: si chiamerà semplicemente larth. Nei pressi del guado sul tevere, stremato, si addormenta in un bosco sacro, dove sogna di fare parte della banda di pastori ribelli che popola l'aventino. È un segno divino, e al risveglio larth si unisce ai banditi. Fra quei pastori, rozzi ma valorosi, spicca la figura di romolo, che al contrario del gemello remo, prepotente e sanguinario, possiede tutte le caratteristiche per diventare un ottimo re. La zona è paludosa, malsana, ma all'occhio acuto di larth non sfuggono le potenzialità del guado e dei territori circostanti, l'importanza di quello strategico crocevia di genti e merci di ogni provenienza. Qualità che solo un buon capo originario del luogo saprebbe esaltare. E quando si scopre che romolo è di stirpe reale, l'esule etrusco può finalmente sperare di realizzare il suo sogno: mettere talento e valore al servizio di un giovanissimo re guerriero, aiutarlo a difendere la nuova patria. La patria che loro stessi dovranno fondare: roma.