Sinossi Libro
'la poesia moderna', scrive claudio magris, 'è spesso nostalgia della vita. ' niels lyhne è uno dei primi personaggi letterari che incarnano questa nostalgia e restano simbolo di una crisi che, a partire da fine ottocento, continua a minare il nostro secolo. Non a caso stefan zweig lo definì il werther della sua generazione e il romanzo lasciò un segno su thomas mann e rilke, che ne trasse ispirazione per il suo malte brigge. È l'impossibilità di appagamento il mal sottile che corrode l'animo di niels e di quanti gli vivono accanto: che si abbandonino, come la madre, 'al vizio radioso dei sogni', che anelino, come l'amico erik, all'arte e alla bellezza, o come le donne di cui si innamora, alla libertà e alla nobiltà della passione, sono tutti destinati alla sconfitta, a vedere gli ideali della giovinezza risalire in cielo sulla scala dell'esperienza, l'ispirazione inaridirsi, la prosa della quotidianità spegnere i fuochi fatui della poesia. Ateo che la perdita della fede ha lasciato senza appigli e certezze, poeta che si ferma sulla soglia della creazione, niels sente il tempo sfuggirgli senza che né l'arte né l'amore possano far presa sul suo uniforme fluire, né uno scopo riempire i giorni che si susseguono 'come le trite immagini di una lanterna magica'. In continua attesa di tuffarsi nei flutti della vita, la vede scorrergli accanto mentre rimane seduto a riva, estraneo a sé stesso e alla propria esistenza, a sognare quella pienezza che è sempre sull'altra sponda del lago, irraggiungibile, velata dalla nebbia della lontananza.