Sinossi Libro
In principio fu la diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di gerusalemme nel 70 d. C . E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell'ottocento e ai primi del novecento, quando il sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l'onu spartisce la palestina transgiordana (più piccola del piemonte sommato alla valle d'aosta) in due stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei 'fratelli' oltreché dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all'unico paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l'egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l'olp di arafat col premier israeliano rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall'assassinio di rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da gaza a opera del falco sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in cisgiordania, appoggia addirittura hamas per indebolire il moderato abu mazen e fa passare definitivamente israele dalla parte del torto.