''la confessione' è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di lev nikolaevictolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. Composto tra il 1879 e il 1882, dopo 'anna karenina' e prima della 'sonata a kreutzer' e di 'resurrezione', questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. Anche se nelle posteriori opere religiose [. ] tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella 'confessione' che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente. Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. Nella 'confessione' invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere. ' (dalla postfazione di gianlorenzo pacini)
Verso la fine del 1758 il marchese di croismare lascia parigi per la normandia. Memori di un suo precedente interessamento al caso di una monaca che aveva cercato di ottenere l'annullamento dei voti, diderot e alcuni amici ordiscono uno stratagemma. Immaginano che quella stessa monaca, evasa dal convento, si rivolga al marchese chiedendogli aiuto e protezione. Comincia così uno scambio epistolare. Da questo scritto nasce 'la religiosa'. Una spaventosa satira dei conventi, ma soprattutto la cronaca del lento e doloroso dischiudersi di un'identità femminile, del suo prendere coscienza di sé e della propria natura quale unica e inalienabile realtà da contrapporre a una società che si è purificata segregandola.
«la terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso», così inizia questo straordinario libro dell'autore de il piccolo principe. Un diario di viaggio tra cielo, sabbia e vento che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica, nella gioia. Al comando del suo aeroplano antoine de saint-exupéry vola sul nostro pianeta per consegnarci la più commovente delle avventure, quella di essere uomini. A questo libro è ispirato l'omonimo brano di lorenzo jovanotti di
«la terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso», così inizia questo straordinario libro dell'autore de il piccolo principe. Un diario di viaggio tra cielo, sabbia e vento che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica, nella gioia. Al comando del suo aeroplano antoine de saint-exupéry vola sul nostro pianeta per consegnarci la più commovente delle avventure, quella di essere uomini. A questo libro è ispirato l'omonimo brano di lorenzo jovanotti di 'backup 2013': terra degli uomini.
Un uomo con pochi scrupoli e un'ossessione che non lo abbandona mai; un'anziana signora che custodisce gelosamente un tesoro letterario perduto le lettere del grande poeta americano jeffrey aspern, suo antico amore; un'ingenua zitella che ancora sogna in rosa: questi gli ingredienti di un racconto perfetto, misurato e insieme appassionante, sullo sfondo di una venezia torrida e remota. Composto in un periodo di ricca creatività dell'autore, il libro esplora, in modo sensibile e talora ironico, il difficile rapporto tra pubblico e privato, doveri e diritti, curiosità ed intimità, analizzando i limiti e le discrezionalità del desiderio di conoscenza.
Di ritorno dall'unione sovietica nel 1936, céline pubblica il primo dei suoi scottanti e sbalorditivi pamphlet politici: mea culpa. Il testo, che qui viene proposto nella traduzione e con una introduzione di giovanni raboni, non è solo l'appassionato e disperato atto d'accusa contro gli spaventosi limiti della natura umana, ma anche una preziosa testimonianza che permette di cogliere le illuminazioni di una spregiudicata profezia. In appendice al volume sono raccolti due testi che documentano da un lato la storia della ricezione di mea culpa in russia e rivelano dall'altro il rapporto di céline con autorevoli esponenti francesi della
Una satira irriverente e provocatoria pubblicata nel 1914, l'anno stesso in cui prendeva il via l'immane massacro di tutta una generazione. Una commedia degli inganni che coinvolge una banda di truffatori tra francia e italia, maestri del raggiro e del travestimento; dei borghesucci cattolici convinti di dover accorrere dalla provincia francese a liberare il papa, a roma, dalla presunta e terribile prigionia in cui lo costringerebbe la massoneria nei 'sotterranei del vaticano'; scienziati ferocemente atei e positivisti, bensì di facilissima e altrettanto fanatica conversione alla fede; scrittori che della fede sono i portavoce, ma sono mossi dalle peggiori delle vanità e lui, lafcadio, il figlio segreto e ribelle di tanta ipocrita società borghese.
La tragedia del nazismo nella sfida mortale di due uomini davanti alla scacchiera. Nel duello tra il rozzo czentovic e l'enigmatico e colto dottor b. Si condensa la tensione di un conflitto in bilico tra odio e follia, simbolo di un dramma molto più vasto: sulla scacchiera si staglia infatti la disperazione di zweig per l'oppressione nazista che proprio in quegli anni stava lacerando l'europa in un'assurda, devastante guerra. Considerata il testamento spirituale dell'autore - morto suicida pochi mesi dopo aver concluso il racconto -