Agar e sara, racconto a due voci narranti - sul tracciato dei fatti biblici - a cui si aggiunge, in finale, la voce del patriarca abramo, «pietra d'angolo» delle due vicende al femminile. Parlano le prime «madri rivali» della bibbia, che incarnano, rispettivamente, la maternità surrogata e quella negata. Un caso di utero in affitto ante litteram, vissuto dalle due donne con una esplosione di sentimenti contrastanti, raccontato attraverso monologhi con drammaticità. Come drammatico e struggente è il monologo di abramo a fronte del suo silenzio e apparente passività nella vita di agar, la schiava, e di sara, la moglie. Tutti e tre compiono un percorso interiore che li condurrà a trovare in dio la risposta alle proprie inquietudini e a divenire coloro attraverso i quali verrà realizzata la promessa di dio.
«il biblista r. Brown assume in quest'opera come linea di demarcazione del racconto della passione e morte di gesù non l'ultima cena, ma la scena del getsemani con gesù orante sotto gli ulivi del podere oltre il torrente cedron. Da quel momento egli procede orizzontalmente, cioè ricostruendo e vagliando ogni quadro con il contributo dei quattro evangelisti. Si ha così la possibilità di isolare in
Da un incontro casuale con una riproduzione de il ritorno del figlio prodigo, la celeberrima tela di rembrandt, henri nouwen è stato catapultato in una lunga avventura spirituale. Egli ne rende partecipe il lettore in questa intensissima meditazione. Nouwen esplora i vari momenti della parabola evangelica alla luce dell'ispirazione che gli è venuta grazie al dipinto dell'artista fiammingo. E così la parabola si fa dramma avvincente e coinvolgente. I temi qui affrontati - quello del ritorno a casa, quello della riconciliazione, quello dell'abbraccio benedicente del padre - saranno scoperti in modo nuovo da quanti hanno conosciuto la solitudine, l'avvilimento, la gelosia o la rabbia. La sfida ad amare come il padre e ad essere amati con il figlio verrà vista come la rivelazione ultima della parabola forse più nota ai cristiani di tutti i secoli, ma qui dischiusa ai contemporanei con una interpretazione magistrale. Per quanti si chiedono 'dove sono arrivato? ' o per quanti, in cammino, cercando l'illuminazione di un passaggio sicuro, questo scritto darà ispirazione e farà da guida spirituale.
Da un incontro casuale con una riproduzione de il ritorno del figlio prodigo, la celeberrima tela di rembrandt, henri nouwen è stato catapultato in una lunga avventura spirituale. Egli ne rende partecipe il lettore in questa intensissima meditazione. Nouwen esplora i vari momenti della parabola evangelica alla luce dell'ispirazione che gli è venuta grazie al dipinto dell'artista fiammingo. E così la parabola si fa dramma avvincente e coinvolgente. I temi qui affrontati - quello del ritorno a casa, quello della riconciliazione, quello dell'abbraccio benedicente del padre - saranno scoperti in modo nuovo da quanti hanno conosciuto la solitudine, l'avvilimento, la gelosia o la rabbia. La sfida ad amare come il padre e ad essere amati con il figlio verrà vista come la rivelazione ultima della parabola forse più nota ai cristiani di tutti i secoli, ma qui dischiusa ai contemporanei con una interpretazione magistrale. Per quanti si chiedono
'a napoli, chissà perché, la madonna è più amata di gesù e forse anche dello stesso san gennaro. Dalle mie parti dire: fosse 'a madonna! ' è come esclamare: 'lo volesse il cielo! ', significa rivolgersi al personaggio più importante del paradiso e non c'è napoletano che non abbia pronunciato questa frase almeno un centinaio di volte nel corso della vita. Sono convinto che lei, la madonna, dall'alto dei cieli, la capisca benissimo e che si dia sempre un gran da fare ogni volta che qualcuno di noi la invoca. Fosse 'a madonna! ' è infatti nel medesimo tempo una dichiarazione di fede e una richiesta di aiuto. ' a napoli, e forse anche nel resto d'italia, la madonna è qualcosa di più di una figura religiosa: entra nel linguaggio e nella cultura di tutti i giorni, viene invocata per ogni situazione sacra o profana ('a madonna v'accumpagna, lassa fa' a' madonna), le si rivolgono speranza e gratitudine. Dopo 'tutti santi me compreso', luciano de crescenzo racconta alla sua maniera la madre di gesù, fra ricostruzione storica e risvolti folcloristici. Le differenze fra la maria dei vangeli canonici e quella dei vangeli apocrifi. I ricordi personali, dalla madonna di pompei a quella del carmine. Le madonne che appaiono (fatima, lourdes) e quelle che piangono. La madonna nera e quella incinta, quella dei madonnari e quella della 'ndrangheta. Questo libro è un omaggio ironico e affettuoso da parte di un grande autore che si definisce 'non credente ma sperante'. '
Igor sibaldi ricostruisce qui il vangelo di giovanni così come doveva apparire nel ii secolo e ne presenta una traduzione provocatoria, spiegandolo nei dettagli e nelle sfumature e mostrando che cosa nel testo è da considerarsi autentico e che cosa fu invece manipolazione degli scribi della grande chiesa. Riportato nella sua forma originaria, il vangelo di giovanni ci offre una religione completamente nuova, senza autorità, senza rituali, senza il peccato e la paura. Non parla di
Il bacio di giuda, le lacrime di pietro, la fuga dei discepoli, sudore e sangue, l'abbandono del padre, l'assoluta solitudine, la preghiera. La notte del getsemani è la notte dell'uomo. «la qualità letteraria è notevole, l'aspetto pedagogico come sempre chirurgico, la narrazione attiene al fascino che l'autore emana anche dagli schermi televisivi ogniqualvolta affronti temi di interesse generale, riconducendoli all'alveo accademico con efficacia pressoché assoluta» - luca bottura, robinson secondo il racconto dei vangeli, gesú, dopo l'ultima cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori gerusalemme: è il getsemani, l'orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva giuda che indica gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell'esperienza straziante del tradimento e dell'abbandono. Ma anche i suoi discepoli e pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il maestro lasciandolo solo. Nella notte del getsemani non c'è dio, ma solo l'uomo. È lo scandalo rimproverato a gesú: aver trascinato dio verso l'uomo. La notte del getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c'è l'esperienza dell'abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del getsemani è la notte dell'uomo.
'quando giunse la 'sua ora', gesù disse a coloro che erano con lui nell'orto del getsemani, pietro, giacomo e giovanni, i discepoli particolarmente amati: 'alzatevi, andiamo! ' . Non era lui solo a dover 'andare' verso l'adempimento della volontà del padre, ma anch'essi con lui. Anche se queste parole significano un tempo di prova, un grande sforzo e una croce dolorosa, non dobbiamo farci prendere dalla paura. Sono parole che portano con sé anche quella gioia e quella pace che sono frutto della fede. In un'altra circostanza, agli stessi tre discepoli gesù precisò l'invito così: 'alzatevi e non temete! ' . ' (giovanni paolo ii)
L'analisi compiuta in questo libro tende a dimostrare che gesù ha eliminato il fondamento della cultura ebraica scalzando i legami di sangue come unità di essenza, il tempo come attesa della salvezza, i tabù e i rituali di purificazione. Viceversa il cristianesimo, costituendosi fin dalle prime azioni di pietro e di paolo con tutte le strutture normali del sacro, non ha messo in atto quello che gesù aveva proposto. Si tratta di un'operazione impossibile? A giudicare da quello che è avvenuto nei duemila anni trascorsi e da quello che sta avvenendo oggi, con il riavvicinamento della chiesa wojtyliana all'ebraismo e al musulmanesimo, sembrerebbe di sì. Tuttavia la proposta di gesù sembra l'unica degna di salvare l'uomo contemporaneo.
Il libro affronta una serie di passi dell'antico testamento offrendone il vero significato così come si presenta nelle traduzioni letterali: la creazione aliena dell'uomo; la verità sui dieci comandamenti; le visioni degli ufo da parte dei profeti così come loro stessi le hanno raccontate; il brano in cui l'antico testamento afferma in modo sconcertante che dio muore come tutti gli uomini; le figure degli angeli spogliate di tutto ciò che su di loro è stato inventato nei secoli; la probabile fonte di ispirazione del vangelo di giovanni. Il tutto con il testo ebraico e la traduzione letterale chiaramente riportata parola per parola con un sistema incredibilmente semplice, comprensibile per ogni tipo di lettore.