Sinossi Libro
Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato. «una quantità di personaggi che se ne stanno chiusi e saldati in una elementare, inarticolata realtà; in una sfera, in una categoria premorale, che crocianamente si direbbe la categoria dell'utile, dell''economico', della nuda e crida 'vitalità'» – emilio cecchii racconti romani di alberto moravia si riallacciano a una tradizione iniziata dal belli con la sua opera monumentale e poi continuata da poeti e narratori romani come pascarella, trilussa e altri. Anche qui ritroviamo un personaggio anonimo del popolo o della piccola borghesia romana, che parla in prima persona, raccontando i suoi casi e quelli della sua gente. Il linguaggio non è più il dialetto stretto belliano o quello temperato di trilussa, ma un italiano qua e là colorito da parole e locuzioni romanesche. La città e il popolo di roma sono naturalmente molto cambiati da un secolo a questa parte: qui viene descritta la roma moderna e un po' stralunata del primo decennio del dopoguerra; una roma libera eppure alienata; molteplice, vitale e insieme deturpata, piena di incontri, di imprevisti, di avventure, ma anche di rassegnazioni e di angosce. Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato.