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Julien Tromeur


Lettera Ai Contadini Sulla Povertà E La Pace

Jean Giono

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Punteggio: 923
Lettera Ai Contadini Sulla Povertà E La Pace
Sinossi Libro
È tutto lavoro, e niente è lavoro nel senso sociale del termine. «un saggio scritto nel '38, capace di intuire la crisi del comunismo e i difetti del capitalismo. Assolutamente geniale anche perché mette in crisi l'eccesso di tecnica che sembra dominare l'uomo moderno. E se aveva ragione allora che internet non c'era, figuriamoci adesso che viviamo nell'era della società globale» – oliviero toscaninon si può sapere qual è il vero lavoro del contadino: se è arare, seminare, falciare, oppure se è nello stesso tempo mangiare e bere alimenti freschi, fare figli e respirare liberamente, poiché tutte queste cose sono intimamente unite, e quando egli fa una cosa completa l'altra. In questo vibrante e poetico scritto, troviamo nella sua forma più limpida e completa il pensiero morale che sottende a tutta l'opera di giono: la superiorità della natura sulla tecnologia, la salvezza dell'uomo attraverso un lavoro naturale, la celebrazione dell'individualismo spinto fino all'anarchia. Scritto alla vigilia del secondo conflitto mondiale, questo accorato appello costituisce un tentativo disperato di opporre le armi della semplicità, del buon senso e della poesia a un mondo che stava evidentemente prendendo la direzione opposta: quella del profitto e della guerra. L'appello, com'è ed era ovvio, non fu ascoltato. Rilette a più di mezzo secolo di distanza, le parole che giono indirizza ai suoi
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