Sinossi Libro
Un bracciante siciliano si è chiuso a chiave nella sua stanza e ogni giorno, dal 1968 al 1975, senza dare spiegazioni a nessuno, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, ha digitato su una vecchia olivetti la sua autobiografia. Ha scritto, una dopo l'altra, 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua 'maletratata e molto travagliata e molto desprezata' vita. Imprevedibile, umanissimo e vitale, 'terra matta' ci racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria; per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della prima e poi della seconda guerra mondiale; per garantirsi un futuro inseguendo (con 'quella testa di antare affare solde all'africa') il sogno fascista del grande impero coloniale in 'uno miserabile deserto'; per arrabattarsi, in mezzo a 'brecante e carabiniere', tra l'ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra; per tentare, a suo modo ('impriaco di nobilità'), la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere, infine, del benessere degli anni sessanta.