Sinossi Libro
«una romanzo ora movimentato, con momenti da colpi di scena; ora di sguardi, mezze parole, incubi, proprio di un darsi-non darsi tra le figure speculari dei due protagonisti; in un rapporto in cui le parole pesano il silenzio, anche perché entrambi a vario titolo si trovano a fare i conti con i fantasmi del proprio passato». – ermanno paccagnini, la letturaandrea molesini ha scritto un romanzo di forti emozioni e stile felice sulle sfide imposte dalla libertà, sui dispetti del caso, sull'amicizia che ogni giorno va rimessa alla prova, sul nostro insopprimibile bisogno di dare un senso alle cose. Molti anni fa, carlo malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a luca rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di malaguti è un'impresa ardua: rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura.